La sanità regionale all'esame del Tavolo di monitoraggio dei ministeri della Salute e dell’Economia. Ieri c'è stata una nuova riunione, a Roma, sulla proposta di organizzazione della rete extraospedaliera e sul cosiddetto allegato C, dove vengono indicati, struttura per struttura, i cambiamenti riguardanti gli ospedali della regione, compresi alcuni provvedimenti adottati in deroga alla legge Lorenzin e che riguardano, in particolare, l'ospedale di Atessa (Ch) e quello di Popoli (Pe). Riunione che ha dato il via libera alle modifiche contenute nella tabella C, ma che devono adesso essere ricomprese nel Decreto commissario Abruzzo numero 79 del 2016 sulla rete ospedaliera .
La riorganizzazione dei nosocomi si basa sul numero massimo di posti letto indicato dal ministero e che prevede per l'Abruzzo una dotazione massima consentita di 3.929 posti per acuti. L'assessorato regionale alla Sanità nel 2016 ne aveva programmati 3.808, quindi ci sono 121 posti che possono essere "recuperati".
La novità più importante riguarda l’ospedale di Atessa per il quale, scampato il pericolo della riconversione e quindi del declassamento, è stato avviato, a seguito di una forte mobilitazione da parte dell'amministrazione comunale, il percorso per la trasformazione in ospedale di zona particolarmente disagiata, con l’attivazione di 28 posti letto. Presidio di area disagiata perché situato in "area premontana e parzialmente meteorologicamente ostile con rete viaria complessa".
Atessa, quindi, sta seguendo un proprio percorso e gode di un vantaggio rispetto ad altri ospedali già riconvertiti nel 2010, come Casoli, Gissi, Guardiagrele, Tagliacozzo e Pescina, proprio perché non è mai stato riconvertito. Mentre per Atessa è la Regione che può ancora fare proposte, e l'ha fatta, per gli altri ospedali occorre una proposta di emendamento alla legge Lorenzin, occorre quindi che intervenga il legislatore nazionale.
Per Popoli invece viene chiesta l’attivazione di 48 posti letto: in questo caso verrebbe introdotta una proroga di 36 mesi rispetto al piano di riconversione. Se fra tre anni non interverranno norme nazionali specifiche, Popoli tornerà ad essere un polo riabilitativo.
Nei documenti al vaglio del tavolo di monitoraggio si parla anche dei Dea di II livello Pescara-Chieti e Teramo-L’Aquila.
Il sindaco di Atessa, Giulio Borrelli, si astiene da qualsiasi dichiarazione. Attende la conclusione dell'iter per pronunciarsi. Ha già avuto modo di dire, nei mesi scorsi, che la svolta sulla strada del riconoscimento dell'ospedale di Atessa si è avuta con le delibere di giunta regionale del 7 novembre (il giorno dopo il Consiglio comunale con la partecipazione di 40 sindaci del territorio) e del 17 gennaio che hanno cambiato i precedenti orientamenti programmatori della Regione Abruzzo. Per Atessa, infatti, era stata decisa la riconversione dell'ospedale, scongiurata, in struttura territoriale per pazienti anziani cronici.
27 luglio 2018
Red. Lanciano
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