Zona industriale Atessa: segnaletica a pezzi, strade rotte, illuminazione malfunzionante. Borrelli chiama in causa l'Arap
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Segnaletica stradale malconcia, a pezzi o inesistente; strade rotte e in condizioni disastrose; canali di scolo intasati e non ripuliti; pubblica illuminazione in alcuni punti malfunzionante.
 
Queste le carenze del polo industriale della Val di Sangro, in particolare ad Atessa (Ch), la più importante d'Abruzzo, quella dove si produce un terzo del Pil dell'intera regione. E, ad alzare la voce è il sindaco di Atessa, Giulio Borrelli, che, dopo ripetuti incontri, lettere e solleciti, fatti d’intesa con le maggiori imprese del territorio, dice: "La situazione di abbandono e di incuria nella maggiore zona industriale d'Abruzzo, che si trascina ormai da anni e anni, è diventata insostenibile. Le richieste delle aziende e del Comune rimbalzano contro un muro di gomma. L’Arap (Azienda regionale per le attività produttive) risponde che non ha i fondi per i lavori necessari, pur se introita, dalle imprese, for di quattrini, milioni di euro di contributi". 
 
"Perché non interviene la Regione? - domanda Borrelli -. La Regione potrebbe investire in opere che contribuiscano a risolvere i tanti problemi aperti, e più volte da noi segnalati, invece di distribuire milioni a pioggia, come è stato fatto con la legge di bilancio appena approvata. Si fanno tanti discorsi sugli investimenti per rendere più competitivi l’automotive e l'area industriale della Val di Sangro, ma restano solo... discorsi. Interventi nulla... E' ora di cambiare scelte e comportamenti".
 
Da Fca Atessa (ex Sevel), da tre settimane, sollecitano il ripristino dell'illuminazione pubblica allo svincolo della direttrice che dallo stabilimento si immette sulla fondovalle Sangro. I lampioni sono tutti spenti da inizio dicembre. "E la situazione - si fa presente - è a rischio, soprattutto nei cambi turno". Ma non ci sono stati lavori di riparazione. 
 
Anche Honda Italia ha lanciato più volte l'allarme, soprattutto per l'incrocio tra via Italia e via Genova, davanti alla fabbrica. Qui a maggio 2022, in uno schianto tra auto (vedi foto), è morta Donatella Salvatore, mamma e nonna di Civitaluparella (Ch). Feriti anche il marito e, in maniera grave, la figlia Francesca Strizzi, che è tornata a casa, a Pietraferrazzana (Ch), poco prima di Natale, dopo mesi di cure e riabilitazione. Altri incidenti, nello stesso punto, il 4 agosto, e nei giorni passati, l'11 gennaio, sempre con feriti. Pure per questo crocevia, divenuto tristemente famoso, sono stati sollecitati interventi. 

Rimostranze di Borrelli e delle aziende, quindi. Ma arriva  subito la replica del capogruppo di Forza Italia in Regione, Mauro Febbo, che non l'Arap, presieduta da Giuseppe Savini, comunque non c'entra nulla. Febbo risponde: "Il sindaco Borrelli finge di non sapere che i Comuni riscuotono da anni ingenti risorse economiche dalle aree industriali per l’Imu... Credo che il Comune di Atessa non dovrebbe solo incassare queste risorse, reclamando che gli interventi di manutenzione ed investimenti li facciano esclusivamente altri, ma dovrebbe... fare interventi migliorativi per l’area industriale più grande del Centro Sud Italia. Allo "smemorato" Borrelli vorrei ricordare e sottolineare che  nella passata  programmazione 2014/2020 dall’ex Giunta regionale di Luciano D’Alfonso, a fronte di ben 750 milioni di euro di fondi per lo sviluppo e la coesione (il famoso MasterPlan), non furono previste risorse, sia per interventi infrastrutturali che di sostegno economico". 

E Borrelli di rimando: "Il capogruppo di FI alla Regione si fa difensore d’ufficio delle inefficienze dell’Arap, il cui presidente appartiene alla sua parte politica, ma invece di rimettersi alla clemenza della corte, ovvero delle aziende, lancia accuse infondate contro l'amministrazione. Non è la prima volta che io sostengo che la responsabilità dello stato di abbandono è delle giunte regionali, di centrosinistra e di centrodestra. Si dà il caso che ora a governare ci sia Febbo con i suoi alleati di centrodestra e dovrebbe almeno sapere che non ci sono ingenti risorse Imu che vanno al Comune perché gran parte di questa imposta viene incassata dallo Stato. Il Comune fa quello che può. I contributi, le aziende li pagano all’Arap che non provvede nemmeno all’ordinaria manutenzione. Invece di lanciare accuse strampalate, Febbo farebbe bene a dire al suo uomo Arap di provvedere. E' compito suo, non del Comune, che, anche volendo, non potrebbe intervenire, dato che le competenze sono esclusivamente di Arap". 14 gen. 2023

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