Sono in sciopero da ieri, e saranno fermi ad oltranza, i lavoratori dello stabilimento ex Blutec di Atessa (Ch), ora Ingegneria Italia. Non sono arrivati gli stipendi, come succede spesso da circa un anno, e ci sono problemi concernenti la sicurezza. "Basta con questa situazione", dicono i dipendenti dell'azienda metalmeccanica, che produce componenti per Sevel. Il colosso del Ducato, a seguito dello sciopero, non avendo pezzi, si è fermato: stop produttivo nel turno che va dalle 14 di oggi fino alle 22. Ma di sicuro la situazione non si risolverà presto e quasi certamente salteranno altri turni in Sevel. Le ragioni dei lavoratori spiegate, nel video, da Amedeo Nanni, Rsa Fim Cisl Sevel; da Giuseppe Colantonio, Rsu Fim Bltutec e da Nicola Tammarazio, Fismic.  

Sulla questione interviene anche Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile, per il sindacato, del settore automotive. "Le proprietà di Industria Italiana Autobus e Blutec non pagano gli stipendi in una situazione, per entrambe le vertenze, divenuta inaccettabile", dice. E prosegue: "Sono in corso oggi gli scioperi negli stabilimenti Blutec per il mancato pagamento degli stipendi da parte della proprietà, che non ha fornito nessuna informazione in merito - osserva -: stessa situazione riguarda i lavoratori di Industria Italiana Autobus di Bologna e di Flumeri", nell'Avellinese, "che non hanno ricevuto i salari, e in queste ore stanno organizzando iniziative di protesta. E' inaccettabile - argomenta - quello che sta accadendo". Anche perché, prosegue De Palma, "sono diversi mesi che la Fiom, con gli altri sindacati, manifesta insieme ai lavoratori per avere informazioni chiare sul futuro degli stabilimenti Blutec e Industria Italiana Autobus. Il peggioramento delle due vertenze è sotto gli occhi di tutti, è a rischio il processo di reindustrializzazione e rioccupazione per circa 1.500 lavoratrici e lavoratori. Per questo - conclude l'esponente della Fiom-Cgil - ribadiamo la richiesta al ministro dello Sviluppo Economico di intervenire e convocare con urgenza le due aziende per affrontare i problemi".

16 gennaio 2019


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