Stellantis: 51 Comuni della Val di Sangro aderiscono allo sciopero nazionale dei metalmeccanici

Pronti a marciare sulla capitale.

Saranno più di 1.500 i lavoratori che domani si sposteranno dall'Abruzzo a Roma per lo sciopero nazionale che coinvolge il settore metalmeccanico e che in particolare guarda a casa Stellantis.

"Cambiamo marcia: acceleriamo verso un futuro più giusto": è lo slogan scelto da Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil che insieme hanno indetto la protesta. E' previsto un concentramento a piazza Barberini dove ci saranno i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella. Arrivo poi in piazza del Popolo.

"La crisi che sta colpendo l'automotive, in particolare Stellantis, - dice Amedeo Nanni, della segreteria Abruzzo-Molise della Fim - rischia di trasformarsi in una "catastrofe industriale" che coinvolgerà l'intera filiera, composta da centinaia di aziende satelliti della componentistica. Alcune imprese stanno affrontando il momento con la cassa integrazione, mentre altre potrebbero dover ridurre la produzione, arrivando a licenziamenti collettivi. Il ceo di Stellantis, Carlos Tavares, ha segnalato diverse criticità, tra cui l’aumento dei costi di produzione, i rincari energetici, le scarse vendite di auto elettriche e la competizione cinese". Tutti in piazza "per chiedere al Governo e a Stellantis di mantenere gli impegni presi riguardo all'aumento della produzione, alla tutela dell'occupazione e delle imprese, agli investimenti e all’innovazione".

E, oltre alla Provincia di Chieti, sono 51 i sindaci e le loro amministrazioni, che ruotano attorno alla Val di Sangro, cuore pulsante dell'industria regionale, ad aver aderito alla mobilitazione. Sono: Lanciano, Vasto, Atessa, Paglieta, Altino, Casoli, Pennadomo, Tollo, Frisa, Pizzoferrato, Fara San Martino, Monteferrante, Civitaluparella, Scerni, Villa Santa Maria, Archi, Cupello, Fossacesia, San Vito Chietino, Pietraferrazzana, Bomba, Rocca San Giovanni, Casalbordino, Lama dei Peligni, Roccascalegna, Fallo, Palena, Colledimacine, Perano, Gessopalena, Borrello, Poggiofiorito, Rosello, Pollutri, Mozzagrogna, Montelapiano, Colledimezzo, Montebello, Torricella Peligna, Orsogna, Sant’Eusanio del Sangro, Guilmi, Tornareccio, Casalanguida, Castel Frentano, Santa Maria Imbaro, Ari, Quadri, Montazzoli, Civitella Messer Raimondo, Crecchio, Torino di Sangro, Montenerodomo e Treglio.

A rappresentarli tutti, saranno i Comuni di Atessa e Paglieta, che saranno presenti al corteo con i primi cittadini Giulio Borrelli ed Ernesto Graziani, e con gonfaloni e fasce tricolori. Sui loro territori insistono i colossi metalmeccanici internazionali, con il pianeta fornitori e circa 15mila addetti che ogni giorno varcano i cancelli delle fabbriche. In un documento congiunto i sindaci ribadiscono la propria preoccupazione per la crisi in atto e rimarcano "l'urgenza di interventi da parte della Commissione Europea e del Governo italiano, nei confronti di un settore" che resta vitale per "l'economia e il Pil regionali".

"Questo sciopero - afferma Maurizio Acerbo, segretario nazionale Prc - è la giusta risposta contro l’uso di soldi pubblici a favore di gruppi come Fiat, ieri, e Stellantis oggi che invece di rilanciare le produzioni riducono sempre più il numero di veicoli realizzati, con ricorso continuo alla cassa integrazione e tengono al minimo dell’utilizzo gli impianti, fino ad incentivare i licenziamenti". 

Alla ex Sevel dal 10 giugno, da quattro mesi, si sta facendo ricorso agli ammortizzatori sociali. "In Europa - dice Alfredo Fegatelli, Fiom Abruzzo - le immatricolazioni, anche dei veicoli commerciali, sono in crescita, ma non per quanto riguarda Stellantis. E ciò ci inquieta, non poco". 17 ott. 2024 

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