Fa registrare ancora un meno la produzione alla Sevel di Atessa nel terzo trimestre 2022.
La crisi globale dei semiconduttori, utilizzati per la produzione di tutti i tipi di chip che equipaggiano i dispositivi elettronici dei furgoni, ha infatti fortemente influito sullo stabilimento della Val di Sangro.
Dai dati Stellantis elaborati dalla Fim Cisl emerge che, al 30 settembre scorso, quindi nei primi nove mesi dell’anno, sono stati prodotti 152.000 veicoli commerciali leggeri, con un risultato, rispetto al 2021, del - 27,5% dato che dalla fabbrica erano usciti 209.573 mezzi e nel 2020, con l'esplosione del Covid, 175mila. La situazione dei fermi produttivi per la carenza di semiconduttori - salta fuori dall’analisi del sindacato - ha condizionato i risultati degli ultimi due anni.
Nel 2021 "rispetto alle stime iniziali che vedevano un incremento dei turni a partire dal mese di maggio, si sono persi circa 40.000 furgoni, con un impatto negativo sui livelli occupazionali, dato che c’è stata la mancata riconferma di 600 lavoratori in somministrazione". Quest’anno tira la stessa aria e, finora, non è andata meglio. Da gennaio si sono persi 130 turni, pari a circa 49 giorni lavorativi. Stop produttivi annunciati all'improvviso, non avendo materiali a sufficienza. Linee ferme anche per una settimana.
"Ad oggi - fa presente il segretario nazionale Fim, Ferdinando Uliano - il problema dei semiconduttori rimane il più grave, in particolare per Sevel: c’è un numero importante di ordini che non viene evaso e soprattutto il costo a carico dei dipendenti, per via dell’uso degli ammortizzatori sociali, diventa più pesante. L’accordo con Toyota, che si è già completato, - rimarca - rappresenta un’ulteriore potenzialità per il futuro dello stabilimento, oltre a quella che si è determinata dalla partenza, da ottobre 2021, della produzione dei furgoni Opel e Vauxall".
Nel Piano Stellantis si va verso il rafforzamento di investimenti e di volumi in questo settore. "Ci aspettiamo un'attenzione particolare alle motorizzazioni sostenibili, con lo sviluppo della tecnologia dell’idrogeno oltre a quella già attiva dell’elettrico". Per Fim, "Sevel deve mantenere la leadership nei veicoli commerciali in Europa".
E deve "stabilizzare i precari presenti, circa 250, e recuperare gli oltre 680" ai quali è stato interrotto il contratto. "Continueremo a presidiare, - conclude Fim - assicurandoci che la produzione nel nuovo stabilimento in Polonia sia aggiuntiva e non sostitutiva a quella italiana". 14 apr. 2022
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