Lanciano. Tantissimi giovani a Progress, fiera del lavoro, del sociale e della formazione
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“Progress”, la Fiera del lavoro, del sociale e della formazione è di scena al polo fieristico di Lanciano (Ch) fino al 19 ottobre. L’obiettivo è individuare nuovi modelli di orientamento, la certificazione delle competenze, la capacità di cogliere le opportunità di realizzazione nel percorso di studi e nella specializzazione professionale.

Tantissimi i giovani presenti, oltre duemila nella sola giornata inaugurale di oggi, arrivati da tutto l’Abruzzo e dal Molise da istituti superiori di secondo grado, Its (istituti ad alta specializzazione tecnologica post diploma) ed università.

“A Progress mettiamo al centro le persone e il networking professionale – ha dichiarato il presidente di Lancianofiera, Ombretta Mercurio – e ci candidiamo ad essere un riferimento per il Centro-Sud Italia potendo contare sul determinante sostegno della Regione Abruzzo che ha creduto nel nostro progetto. Interlocutore privilegiato della nostra fiera è il mondo della scuola a cui guardiamo con interesse con l’obiettivo di stimolare i nostri studenti ad essere protagonisti del cambiamento senza subirlo".

Al taglio del nastro ecco il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, gli assessori regionali al Lavoro, Tiziana Magnacca, e alla Formazione e al Sociale, Roberto Santangelo; il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Massimiliano Nardocci; il sindaco di Lanciano, Filippo Paolini, il vescovo di Lanciano-Ortona, Emidio Cipollone e le massime autorità regionali e locali, civili, militari e religiose.

A Progress un ruolo importante lo recita il lavoro in tutte le sue sfaccettature. “I dati sull’occupazione in Abruzzo sono più che confortanti – ha detto l’assessore Magnacca – ma quello che in questa sede ci interessa è creare le condizioni per mantenere alta e viva l’attenzione verso un mercato del lavoro in continuo cambiamento. Questo si può fare solo quando riusciamo a stabilire un contatto duraturo e affidabile con i giovani. Devono essere loro gli interlocutori privilegiati e noi dobbiamo essere in grado di mettere in campo tutti i linguaggi possibili per indicare le strade per entrare nel mondo del lavoro”.

“Fra 10 anni – ha concluso – ci saranno lavori e professioni nuovi e se noi saremmo stati in grado di intercettare tutti i nuovi modelli, significa che solo allora si potrà dire di aver vinto la partita decisiva”. 17 ott. 2024

ALESSANDRO DI MATTEO

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