Fusione Fca-Psa: Ue apre indagine. Nel mirino i furgoni... 'Ma noi andiamo avanti'

La Commissione europea (Ce) ha aperto un'indagine per valutare la fusione progettata tra Fiat Chrysler e Peugeot. L'esecutivo Ue teme che lo "sposalizio" tra la casa francese e quella italoamericana possa ridurre la concorrenza nei furgoncini (i minivan), i veicoli commerciali leggeri, sotto le 3,5 tonnellate, in 14 stati membri e nel Regno Unito. In molti Paesi Psa o Fca sono già i leader di mercato. 

Quindi, la questione tocca direttamente la Sevel di Atessa (Ch), dove si producono i furgoni Fiat Ducato, Citroen Jumper e Peugeot Boxer. Sevel è la più grande fabbrica europea di veicoli commerciali leggeri, con circa 7.500 dipendenti.  

"I furgoni sono un mercato fondamentale; Fiat e Peugeot hanno una forte posizione nel settore in molti Paesi Ue, valuteremo attentamente", ha detto la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager. Ora sarà svolta un'indagine approfondita sugli effetti del possibile matrimonio, operazione notificata alla Commissione l'8 maggio 2020. 

"L'antitrust Ue ha ora 90 giorni lavorativi, fino al 22 ottobre 2020, per prendere una decisione - spiega Alfredo Fegatelli, Fiom Abruzzo -. L'apertura di un'indagine non pregiudica al momento nulla -, sottolinea - ma di sicuro c'è preoccupazione". I sindacati, anche regionali, sulla vicenda, nel pomeriggio hanno avuto una call conference con Fca. 

Per Bruxelles, "i furgoni sono importanti per le persone, le pmi e le grandi imprese, quando si tratta di consegnare merci o di fornire servizi ai clienti. Il mercato è in crescita ed è sempre più importante in un'economia digitale, in cui i privati si affidano più che mai ai servizi di consegna". "Fca e Psa - aggiunge Vestager - con il loro ampio portafoglio di marchi e modelli, hanno una forte posizione commerciale nei furgoni in molti Paesi europei. Valuteremo con attenzione se la transazione proposta comporti ripercussioni negative per la concorrenza in questi mercati e assicuri che si conservi un panorama sanamente competitivo". In questa fase, la Commissione è preoccupata che la transazione possa ridurre la concorrenza "in misura significativa" per alcuni tipi di veicoli in Belgio, Croazia, Repubblica Ceca, Francia, Grecia, Ungheria, Italia, Lituania, Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Regno Unito. Psa e Fca sono particolarmente forti nei furgoncini, i più piccoli, e nei Paesi elencati, tutti i concorrenti sarebbero meno forti di loro due unite.

L'analisi condotta dalla Commissione mostra, inoltre, che Psa e Fca hanno storicamente combattuto testa a testa nei furgoni in diversi stati Ue e che, per il prezzo, i loro furgoni si posizionano in modo simile. La fusione, pertanto, rimuoverebbe un importante vincolo concorrenziale per entrambe le case. Non solo: il mercato dei furgoni è caratterizzato da barriere piuttosto alte, sia all'ingresso che per l'espansione, come, ad esempio, la necessità di avere una vasta rete di servizio, che non è né facile né rapida da creare. Pertanto, l'entrata di nuovi concorrenti in dimensione significativa appare improbabile.

"I preparativi per la fusione procedono come da programma. Le autorità antitrust di diverse giurisdizioni hanno già dato la loro approvazione, tra cui Stati Uniti, Cina, Giappone e Russia", affermano in una nota congiunta Fca e Psa che ribadiscono che "l'obiettivo condiviso è di finalizzare l'operazione entro la fine del primo trimestre 202". Precisano poi che "entrambe le società continueranno a collaborare con la Ce per fornire risposte alle loro domande".

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