"Tutto passa nel silenzio totale mentre, invece, accade di tutto".
Inizia così una nota Usb - Unione sindacale di base Chieti-Pescara che, sentite le rappresentanze sindacali, proclama in Fca Atessa (ex Sevel) per domani, 20 gennaio, due ore di sciopero per ogni turno.
"Continua - dice il sindacato - la “trattativa” di rinnovo del peggior contratto mai realizzato di cui, a parte i comunicati di routine che dicono poco o niente, nulla ci è dato sapere. E le basi su cui trattare non sono mai state avallate dai lavoratori. Si parte da una richiesta salariale non adeguata al caro vita e non osiamo immaginare di quanto l’azienda farà scendere ancora le cifre richieste, quali contropartite richiederà e in quanti anni questi aumenti saranno scaglionati".
"Passano i giorni - prosegue il sindacato - e i dipendenti continuano a vedere le proprie buste paga sempre più misere rispetto al continuo aumento dei prezzi su energia e beni primari".
"Stiamo ancora aspettando - viene aggiunto - gli esiti della richiesta di incontro dei sindacati firmatari, fatta ad ottobre, per ottenere l'una-tantum per il caro bollette visto che Stellantis ai propri dipendenti in Francia ha elargito ad ottobre 1.400 euro ad ogni lavoratore mentre nelle fabbriche italiane non s'è visto un centesimo. Un tombale silenzio avvolge anche il premio di risultato che i lavoratori dovrebbero percepire a febbraio: possono sapere quanto spetta loro oppure e chiedere troppo?"
"In Fca plant di Val di Sangro, ovvero la ex Sevel, assorbita in un’altra società dello scacchiere Stellantis, come per magia nelle postazioni aumentano sia i carichi che i ritmi di lavoro, che diventano sempre più insostenibili".
"Continuano a "licenziare" - si rimarca infine - quei pochi precari rimasti, perché quando c’è da tagliare, a rimetterci sono sempre loro, che prima vengono spremuti, sfruttati il più possibile, e poi mandati via nel nome del risparmio sulla manodopera dimenticando volutamente che questi giovani hanno bisogno di lavorare per la propria dignità e per costruirsi un futuro".
Di qui braccia incrociate. 19 gen. 2023
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