Una lettera per Sergio Marchionne, per "ricordare - spiega - che Sevel, la fabbrica dei record, è frutto di uno sforzo corale, fatto da migliaia di lavoratori, che operano con coscienza, con volontà, con perizia. Ed è così anche grazie a Marchionne...". La lettera, la cui diffusione è stata affidata ai social, è di Emanuela Butiniello, 39 anni, nata a Roma ma da 14 anni trapiantata in Abruzzo, a Filetto (Ch). Lei è dipendente della Sevel di Atessa (Ch) da ben 12 anni e, dopo la scomparsa dell'ad di Fca, del manager che ha salvato Fiat e ne ha cambiato le sorti, facendola diventare il settimo gruppo automobilistico mondiale, ha sentito "la necessità di puntualizzare alcuni aspetti...". "Non scrivo mai del mio lavoro, di cosa facciamo, di cosa succede e come lo affrontiamo - si legge nella lettera -. Oggi però non voglio evitarlo. Oggi qualcosa è successo. Qualcosa di grande, di brutto, qualcosa che irrompe come un boato mentre sei li tranquillo a pensare ad altro. Voglio parlare di Marchionne, sì signori. Voglio parlarne da chi le realtà di Fca le vive ogni giorno come me e tutti i miei colleghi. Voglio raccontarvi di come il nostro stabilimento è aperto da 36 anni, di come varchiamo ogni giorno quei cancelli. Voglio parlarvi dei miei colleghi in trasferta non lasciati a casa con un sussidio, perché noi italiani non compriamo italiano. Voglio parlarvi di quanto noi operai non siamo pecoroni,come si legge sui giornali. Voglio parlarvi - aggiunge Butiniello - di quanto ci ripetano ogni giorno quanto siano importanti le persone. Voglio parlarvi di ogni mio collega che con ogni idea contribuisce a tenere aperti quei cancelli. Si signori, c'è del bello in Fca. Siamo noi. E questo sistema lo ha implementato lui. Aveva ragione, tanta, quando diceva che "chi sta al comando è solo"! Ma cavolo....il comando non è per tutti e lui, mentre il mondo chiudeva, ha riaperto e rilanciato. Aprite gli occhi signori miei. Vi assicuro che nessun operaio ha le catene. Anche questo è stato Marchionne. Quando sono state fermate le linee per omaggiarlo nessuno di noi ha esultato. Questa è la realtà, questa è Fca, questi siamo noi. Questi sono i tuoi operai. Ciao Marchionne!"
Intanto oggi è lutto cittadino a Cugnoli (Pe), il paese di cui è originaria la famiglia di Sergio Marchionne. Lo ha proclamato il sindaco Lanfranco Chiola "considerata la sincera stima, riconoscenza e gratitudine che la cittadinanza ha sempre avuto nei confronti di Marchionne che è stato un grande uomo, illustre personalità del mondo economico a livello nazionale e internazionale, che non mai dimenticato la sua terra d'origine e il paese di Cugnoli, che ha dato i natali al padre Concezio". E bandiere a mezz'asta anche in Comune a Chieti.
27 luglio 2018
Red. Lanciano
Nella foto Emanuela Butiniello
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