I corpi, senza vita, dei due alpinisti romagnoli ingoiati dalle nevi sul Gran Sasso, sono stati trovati.
I due amici, Luca Perazzini, 42 anni, e Cristian Gualdi, di 48 anni, di Santarcangelo di Romagna (Rimini), dispersi, da sei giorni, da domenica pomeriggio, 22 dicembre, sulle montagne d'Abruzzo, a 2.700 metri, dopo essere scivolati nella Valle dell'Inferno, mentre lasciavano la vetta, sono stati trovati morti, questa mattina, durante il sorvolo dell'area effettuato dall'elicottero.
Le vittime avevano lanciato un sos dopo essere precipitati nel fondo di un canalone durante la discesa dalla Direttissima del Corno Grande.
La tempesta e il gelo, che hanno imperversato nei giorni scorsi, aveva reso impossibile individuare la loro posizione. La tragedia mette nuovamente in evidenza i pericoli legati alle escursioni in condizioni estreme.
I soccorritori non hanno comunicato tempestivamente la notizia per informare innanzitutto le famiglie dei due scalatori. Le due salme sono state portate all'ospedale di Teramo, per competenza territoriale, in attesa delle disposizioni della Procura.
"Abbiamo fatto un avvicinamento lento, perché sapevamo che contemporaneamente c'era il sorvolo dell'elicottero, aspettavamo l'esito di questo volo. Ci è stata poi data la notizia di una sagoma che si vedeva a terra, eravamo lì, ci siamo avvicinati ed abbiamo constatato che si trattava di uno dei due dispersi", raccontano i soccorritori, Alessandro Marucci del Cnsas e del maresciallo Francesco Mastropetro della stazione del Soccorso alpino delle Fiamme gialle dell'Aquila. "Contemporaneamente - proseguono - abbiamo messo in sicurezza, l'area, dove marcato è il rischio valanghe, e poi fatto entrare le altre squadre per la ricerca del secondo alpinista, trovato con delle sonde, senza vita, ad una cinquantina di metri dal suo compagno".27 dic. 2024
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