Casalbordino. Scoppio alla Esplodenti Sabino. Tre esposti del Forum Acqua alla Procura di Vasto
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Sono tre gli esposti presentati in Procura, a Vasto (Ch) sulla Esplodenti Sabino, azienda di esplosivi con sede a Casalbordino dove, il 21 dicembre scorso, c'è stato uno scoppio, ancora avvolto nel mistero, con tre morti. 

Hanno perso lavita, mentre lavoravano, Carlo Spinelli, 54 anni di Casalbordino; Paolo Pepe, 45 anni, di Pollutri, e Nicola Colameo, 46 anni di Guilmi.

A rivolgersi alla magistratura è stato il Forum Acqua Abruzzo che chiede di indagare sullo stato di applicazione della Direttiva Seveso che riguarda la prevenzione del rischio di incidenti rilevanti e su procedure autorizzative, come la Via-Valutazione di impatto ambientale e altre quali l'Autorizzazione integrata ambientale e l'Autorizzazione unica ambientale.

"Il complesso industriale della Sabino Esplodenti - spiega l'associazione - è stato realizzato in epoca antecedente l'entrata in vigore della normativa sulla Via (1985). Quest'ultima però prescrive che in caso di modifiche all'impianto o di rinnovi di autorizzazione lo stesso debba essere assoggettato alla procedura nel suo complesso valutando tutti gli impatti ambientali". Dal confronto delle foto aeree del 2000, 2007 e 2017 "sono emerse importanti modifiche allo stabilimento, che hanno comportato sia evidenti cambiamenti nelle strutture sia ampliamenti, mai assoggettati alla procedura di Via".

"Solo nell'agosto 2015 - viene aggiunto - l'azienda ha depositato la documentazione per la verifica di assoggettabilità a Via ma esclusivamente per un'ulteriore modifica (lo spostamento di alcuni edifici per arretrare le curve di isodanno), procedura che rimane ferma in regione per ben cinque anni, fino a quando, a novembre 2020, il Comitato Via rilascia un parere favorevole a tali interventi, richiedendo però contestualmente l'avvio della procedura di Via sull'intero impianto. Nel giudizio si legge: "Si ritiene necessario che la ditta attivi, entro 90 giorni dal presente giudizio, un procedimento di verifica di assoggettabilità a Via esteso all'intero stabilimento, mai sottoposto alle procedure di nostra competenza, in quanto "impianto esistente" ". Pochi giorni fa, in considerazione della tragedia che si è consumata alla vigilia di Natale, l'azienda ha chiesto una proroga di altri 180 giorni.

Dice il Forum: "E' a nostro avviso del tutto singolare in quanto la modifica dell'impianto oggetto del recente giudizio Via favorevole rappresentava esso stesso una variante consistente. Era proprio quello il momento di valutare l'intero stabilimento, senza poter rimandare a fasi successive tutte le valutazioni". E ancora: "Tra l'altro la Via viene attivata esclusivamente su iniziativa del proponente; qui invece viene imposta dal Comitato, perché? Esistevano forse eventuali altre problematiche autorizzative, ad esempio sulla Direttiva Seveso? Sapeva la regione delle modifiche realizzate negli anni riguardanti l'impianto in attività? L'impianto non doveva forse essere assoggettato anche ad Autorizzazione integrata ambientale, producendo anche esplosivi? La Regione, in attesa di questa ulteriore procedura di Via, non avrebbe dovuto prendere provvedimenti?" Una miriade di interrogativi che ora attendono risposte.  27 genn. 2021

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