Lanciano. Morte Anna Maria D'eliseo. Entrano in scena i carabinieri del Ris

Il Ris a caccia di Dna per dipanare il misterioso decesso della collaboratrice scolastica Annamaria D’Eliseo, 60 anni, di Lanciano 8CH), trovata senza vita nella cantina – garage, esterna alla villa di famiglia, lo scorso il 15 luglio.

I pm Serena Rossi e Francesco Carusi accelerano le indagini e vanno in cerca di nuovi riscontri esterni. Disposto così gli esami sui tutti i reperti rinvenuti all’interno del garage dove la sfortunata bidella si sarebbe impiccata, come ha riferito il marito Aldo Rodolfo Di Nunzio, 70 anni, ex vigile del fuoco, accusato di omicidio volontario. Accertamenti tecnici irripetibili che si terranno il 6 dicembre nella sede del Ris di Roma, nella Caserma “Salvo D'Acquisto” in viale di Tor di Quinto. Indagini finora molto complesse, anche in sede di risultanze autoptiche, e dunque scende in campo anche il Reparto carabinieri investigazioni scientifiche.

Esami da effettuare su tutti gli innumerevoli oggetti repertati durante il primo sopralluogo tecnico effettuato nella cantina, dove è morta Annamaria, il 12 agosto scorso alla presenza dei periti della procura, di parte e degli avvocati difensori. In particolare attenzione puntata sul filo elettrico con cui si sarebbe impiccata e sulla scala a forbice, presuntivamente utilizzata dalla donna per togliersi la vita. 

Insomma, un vero giallo che pian piano dovrebbe essere chiarito, mettendo a confronto i vari schemi investigativi finora elaborati. Lo scorso fine settembre, la procura frentana aveva disposto anche il sequestro di un pezzetto di filo elettrico trovato tra i capelli della donna in sede di autopsia, effettuata all’ospedale di Fermo dal medico legale Cristian D’Ovidio. Inoltre nelle scorse settimane è stato effettuato un prelievo per l’esame del dna all'indagato, difeso dagli avvocati Fiorenzo Cieri e Claudio Nardone.

Attesa, intanto, sugli approfondimenti tossicologici.

 Nel secondo sopralluogo nel garage, a fine agosto, non sarebbe stato trovato con certezza neppure il punto di appoggio dove la donna avrebbe potuto infilare il filo elettrico per togliersi la vita. Tutta colpa di una ragnatela intatta che copriva la sospetta pignatta rotta indicata come punto adatto per alloggiarlo.

A Roma, per gli esami del dna, saranno presenti anche i consulenti D’Ovidio, Riccardo Di Tanna, per il marito, e Ildo Polidoro per i cinque figli della vittima, patrocinati dall’avvocato Elisabetta Merlino. 24 nov. 2022

WALTER BERGHELLA

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