Abbandono di minore: è l’accusa con cui il giudice delle udienze prelimiari del tribunale di Lanciano (Ch), Giovanni Nappi, ha rinviato a giudizio la mamma dei due fratelli, maschio e femmina, di 3 a 14 anni, che il 23 giugno 2020 rimasero gravemente ustionati nella propria abitazione, in piazza San Lorenzo a Lanciano (Ch).
Il gas era acceso e il più piccolo spruzzò per gioco dell’alcol sulla fiammella. Il pm Francesco Carusi ha chiesto il processo, fissato al prossimo 28 febbraio, dopo aver deciso l’imputazione della mamma, 43 anni, di origine romena, che si era assentata pochi minuti per andare a buttare nella spazzatura i pannolini sporchi, mentre il papà, coetaneo, era al lavoro in una fabbrica della ValSangro.
In casa c’era solo la donna a curare i tre figli e a preparare il pranzo. Del caso si occupa anche la procura minorile dell’Aquila. Sulla vicenda l’avvocato Sandro Mammarella affila le armi. "Per configurarsi l’abbandono di minore deve essere reiterato e prolungata l’assenza dei genitori – dice -. La mamma è uscita per cinque minuti. Poteva capitare anche se era in un’altra stanza. Dimostreremo che poteva succedere; è una disgrazia, una fatalità. In casa i genitori avevano preso pure la misura di sicurezza di installare un cancelletto. Quale genitore assicura una presenza costante per vedere se un bimbo cade, si fa male o combina altri guai. Ha anche faccende da fare. Ora i ragazzi stanno bene, tranquilli e hanno recuperato". Positiva la relazione dei servizi sociali sulla famiglia. Il più piccolo è quello che ha avuto interventi chirurgici al policlinico Gemelli di Roma per ustioni di primo, secondo e terzo grado al volto, tronco, piedi e braccio sinistro. La sorella, nel coraggioso tentativo di salvarlo, ricoverata a Pescara, ha riportato ustioni di terzo grado a mani, piedi e avambraccio sinistro.
Quel giorno fu un vicino il primo ad accorrere dopo aver sentito grida disperate dall'appartamento; è entrato e ha visto il bimbo che era una torcia umana, avvolto dalle fiamme dalla testa ai piedi. Ha preso una coperta per spegnere il fuoco e limitare le gravi ferite. Ustionata anche la sorella che, spaventata e urlante, provava anch’essa con mani e stracci a spegnere le lingue di fuoco che avvolgevano il piccolo. 21 set. 2022
WALTER BERGHELLA
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