E' rivolta al Liceo artistico "Giuseppe Palizzi" di Lanciano (Ch).
Nessuno a scuola. Lo sciopero indetto dagli studenti per oggi è stato riuscitissimo. Solo un alunno è entrato, insieme ai ragazzi che beneficiano del sostegno. Per il resto tutti a casa. "Protesta decisa, mai vista in tanti anni, aule deserte. Siamo abituati a 60-65% di adesioni allo sciopero ma così mai", ci confida un insegnante fuori dall'istituto.
Nessuna manifestazione, causa Covid-19, ma tutti, sono proprio tutti uniti contro le disposizioni della preside Patrizia D’Ambrosio. Tappezzati i cancelli e le ringhiere esterni da cartelloni di protesta dei giovani. Che godono anche dell’appoggio dei docenti anche loro in rottura con la dirigente, immobile nella sua decisione sulle ore di lezione da 60 minuti, perché così previsto dagli ordinamenti e da una indicazione dell’Ufficio Scolastico regionale.
L’oggetto della contesa è... l’orario scolastico. Diversamente dagli anni passati le lezioni non sono più da 50 o 55 minuti bensì proprio da 60. Vabbè 5 minuti… eh no! Per gli studenti significa rientro a scuola per due volte a settimana: per il triennio c’è anche il terzo rientro ogni due settimane e per il biennio ogni tre settimane. Solo che l’Artistico è un istituto con il 70% di studenti pendolari, 216 su 312, con ragazzi provenienti da decine di comuni, del Sangro e dell'Aventino, anche parecchio lontani da Lanciano.
L’orario da 60 minuti comporta l’uscita alle 17.15 nei pomeriggi di rientro, fissati al lunedì e venerdì. La contestazione riguarda non tanto la riduzione di 5-10 minuti di lezione ma tutto il contorno didattico-educativo: con le normali uscite i ragazzi tornano a casa con le corse dei bus appositamente predisposti, le cosiddette linee scolastiche del trasporto pubblico. L’uscita alle 17.15 non è coordinata con i servizi di trasporto per le scuole. Gli studenti devono aspettare... alcuni le 18, altri 18.30 per trovare un pullmani su cui salire. "E' anche una questione educativa, non possiamo disinteressarci dei nostri allievi lasciandoli in giro per la città", ci confida un professore.
"L’orario proposto discrimina i pendolari che rientrano nelle proprie abitazioni nel tardo pomeriggio e a sera", fanno sapere gli studenti in una nota. E rimarcano: "Si lede il diritto all’uguaglianza sancito dalla Costituzione".
Se la preside dovesse rimanere sulle sue posizioni si preannunciano altre azioni. Ogni lunedì e venerdì sarà comunque assenza per tutti, ad oltranza. "Non entriamo a scuola nei giorni di rientro" fanno sapere gli studenti. E con loro ci saranno le famiglie a fare le "barricate", mamme e papà che stanno per chiedere con urgenza un incontro con il prefetto di Chieti, Armando Forgione. 01 ott. 2021
Alessandro Di Matteo
@RIPRODUZIONE RISERVATA