Lanciano. Processo delitto De Grandis: trio di superperiti per l'omicida

La Corte d’ Assise di Lanciano (Ch) ha nominato i tre consulenti, tutti di Roma, che giudicheranno nuovamente la salute mentale di Amleto Petrosemolo, 71 anni, di Lanciano, accusato di omicidio volontario aggravato da futili motivi. 

Ha ucciso l’ex imbianchino, artista, pittore e chitarrista Francesco De Florio De Grandis, 72 anni, di Lanciano, noto come Ciccillo.

Ad esaminarlo un collegio di superesperti: i professori universitari associati della Sapienza Stefano Ferracuti, Psicologia clinica, e Maurizio Marasca, Psicopatologia Forense e Criminologia e dirigente al Policlinico Umberto I°, quindi Gabriele Braccini, chirurgo psichiatra clinico e forense.

Lo scorso venerdì, a inizio processo, la stessa Corte, su richiesta del pm Serena Rossi e del patrocinante di parte civile, avvocato Fabio Palermo, ha cestinato la prima perizia realizzata dalla psichiatra forense Dorotry Carlesi che ha concluso che l’imputato non era capace di intendere e di volere al momento del fatto, non in grado di assistere al processo ma di essere socialmente pericoloso.

Imputato - ha anche detto - è sofferente di disturbo delirante poliforme e persecutorio che va avanti da 20 anni. Con tali premesse il processo poteva dirsi chiuso con la dichiarazione della non imputabilità di Petrosemolo, difeso dall’avvocato Domenico Cianfrone.  Ora spetta al nuovo collegio, che giurerà il 14 luglio, tracciare ancora una volta il profilo psicologico dell’imputato, peraltro reo confesso e mai pentito di aver ucciso Ciccillo 13 febbraio 2022 in via Cipollone a Lanciano.

Petrosemolo ha scaricato alle spalle di Ciccillo, che era appena uscito da casa per andare a messa, 13 colpi di pistola, 4 dei quali lo hanno colpito; letale il proiettile alla cervicale. Sulla precedente perizia duro era stato il commento del pm Rossi che l’aveva bollata come: “Carente su molti punti, con conclusioni opinabili e superficiali. Petrosemolo – aggiunse - ha progettato l'azione omicidiaria, non è stupido, è intelligente e nel 2014 ha avuto la conferma del porto d’armi senza che nessun medico abbia certificato turbe”.

Sui nuovi Ctu l’avvocato Fabio Palermo dice: “E’ un collegio di grande calibro e sono contento che si proceda a un approfondimento della situazione che ci ha lasciati molto perplessi sulla verifica quotidiana. Massima fiducia al loro lavoro anche se dovessero confermare la prima valutazione. Mai avremmo sospettato gli scompensi psicologici ed emotivi dell’imputato come rappresentato nella prima perizia. Il pm ha saputo superare l’empasse”. 30 giu. 2023

(W.B.)

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