Lanciano. Morto Antonello Tiracchia... La fotografia, i dischi con Venditti, i reportage con l'Esercito e le battaglie no triv...
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Dalla fotografia alla lotta no triv. E' morto, questa mattina, alle 5, a Lanciano (Ch), dove si era stabilito nel 2007, Antonello Tiracchia,  noto, in Abruzzo, soprattutto per le sue battaglie a tutela dell'ambiente.

Aveva 71 anni ed era nato a Roma, dove negli anni Sessanta aveva iniziato l'attività di fotografo. Affermandosi nel settore pubblicitario e del glamour. "Ha lavorato - riferisce la sorella, Maria Luisa Tiracchia - con case automobilistiche e di moda. Ha realizzato servizi e reportage per riviste di spettacolo, caccia, pesca... Era regista e videomaker. Ha collaborato con artisti celebri. Ha firmato copertine di giornali e di dischi: le sue preferite sono state quelle per Antonello Venditti".

"Ho iniziato a collaborare con Venditti - scrive Tiracchia in un blog sul cantautore romano - in occasione dell'album "Cuore". All'epoca facevo il fotografo pubblicitario e le mie uniche esperienze discografiche le avevo avute con Sergio Caputo che tra l'altro era un art director della Mc Cann Ericson. Lucio Sala, che era un organizzatore e produttore esecutivo di filmati, e con cui avevo realizzato un video mi chiese se volevo fare la copertina per Antonello. Credo fosse il 1984.
E' stata un'esperienza interessante che è durata per molti album. Antonello è un grande comunicatore con una personalità molto forte, attentissimo alle situazioni umane delle persone che lavorano con lui. Ti racconto uno dei tanti aspetti che a mio avviso disegnano il personaggio. In sala di incisione Antonello scriveva, o modificava i testi, in diretta! Scriveva in una piccola stanza anche un po' disordinata su una mensola, con il viso rivolto verso il muro bianco. Scriveva su un blocco note a quadretti, con una biro commerciale e con una disinvoltura incredibile. Poi recitava, anche in modo scherzoso, ad alcuni di noi i testi. Entrava quindi in sala di incisione e cantava il pezzo. Lui sentiva la musica in cuffia, noi solo la voce. Era un'espressione di energia e di forza  emotiva incredibile. Le copertine, i titoli degli album e tanti altri aspetti che conducono alla realizzazione di un album nascevano così".

"Ma lui - riprende la sorella - era soprattutto un paracadutista. E quindi aveva un grande amore per il volo. Così nacque il format televisivo "VogliaDiVolare", perché la telecamera era un'altra sua passione".  Dalla capitale si è poi trasferito a Lanciano (Ch), in una dimora nel centro storico. E, col movimento "Nuovo Senso Civico", di cui è stato fondatore e presidente, ha iniziato una lunga battaglia ambientalista a difesa della costa e dei territori dall'assalto dei petrolieri. Realizzando anche documentari anti trivelle come "Il ritorno di Attila", nato contro il progetto per la realizzazione di un Centro oli ad Ortona (Ch) e "I paesi dell'ormai". E poi giù contro la piattaforma "Ombrina mare" al largo della Costa dei Trabocchi. Ha documentato pure lo scempio generato dalle estrazioni dell'Eni in Val d'Agri, in Basilicata. 

Come giornalista embedded, cioè incorporato nell'Esercito, è stato in Kosovo e in Afghanistan. A Natale del 2010, da Herat scriveva: "Il presidente Renato Schifani ha fatto un bel discorso ai reparti schierati nella cittadella di Camp Arena, ma la vera notizia di oggi, 24 dicembre, qui ad Herat non è stata la visita ufficiale del presidente del Senato ma una 'non notizia'. A bordo dell’aeroplano della Presidenza del Senato c’era anche una giovane signora distinta, che ha fatto di tutto per passare inosservata, quasi protetta da un piccolo gruppo di militari e alti ufficiali che non l’ hanno mai lasciata sola. Era la madre di Alessandro Romani capitano del 9° reggimento Incursori Paracadutisti Col Moschin, schierato qui in Afghanistan all’interno della task Force 45. Alessandro Romani è caduto in combattimento il 17 settembre scorso e sua madre è voluta venire sino qui a visitare i luoghi dove suo figlio ha vissuto e poter conoscere i "ragazzi" con cui suo figlio ha condiviso i rischi e le emozioni che solo chi ha saputo fare certe scelte conosce...". In Afghanistan ha realizzato una serie di reportage dal titolo "Professione difesa", pubblicati tutti su Abruzzolive.tv, con cui ha collaborato. Ha partecipato a missioni militari... Ecco uno dei suoi racconti, sempre da Herat.

"Lo scopo dell’operazione è raccogliere informazioni e individuare alcuni talebani che l’intelligence ritiene usino questi piccoli villaggi come base. In prossimità dell’obiettivo alcuni "Lince" si allargano a ventaglio ed in pochi minuti il piccolo complesso di case è, come si dice nel linguaggio militare, cinturato.
La grande distesa di questa valle è piatta come un biliardo, i tiratori scelti e gli uomini in ralla costituiscono uno sbarramento reale... 
Sono dentro un’operazione militare vera, i colpi in canna sono veri, il caldo è vero ed anche la tensione, che mette in circolo l’adrenalina, è vera; lo vedi dagli occhi di questi ragazzi, non battono le palpebre, sono ben aperti e si capisce che sanno bene ciò che sta accadendo o potrebbe accadere. Sono il quinto passeggero del "Lince" e mi muovo letteralmente incollato al comandante il mio plotone, il maresciallo Gabriele Pinna, detto Teschio...".

"Si è persino imbarcato su una nave pirata - fa presente la sorella - per documentare un assalto... Una vita piena e avventurosa...". E poi ancora l'arte, la fotografia, le mostre, la pittura... 

Antonello Tiracchia è stato stroncato da una malattia. I funerali si terranno domani alle 10 nella chiesa di Sant'Agostino a Lanciano.

Serena Giannico

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