Associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti: in 7 in manette a L'Aquila su richiesta della Direzione distrettuale antimafia della Procura. Altri sono ricercati.
A finire agli arresti in sette, cinque dei quali rinchiusi in carcere e due posti ai domiciliari, per la maggior parte di origine kosovara e albanese, tra i 20 e i 37 anni, con precedenti specifici per droga. Sono appartenenti alla famiglia Dashi che aveva fatto, del quartiere di Pettino un'autentica roccaforte, dove ognuno dei parenti e familiari aveva un ruolo nello spaccio. Coinvolto anche un 26enne dell'Aquila.
L'operazione è stata condotta dalla polizia. In campo la sezione narcotici della Mobile, insieme con le Unità cinofile.
Le complesse attività di indagine hanno consentito di ricostruire i fatti in un periodo di quasi due anni, durante il quale sono state monitorate le numerosissime cessioni al dettaglio di cocaina, di cui c'è molta richiesta. Il sodalizio criminale fa capo a tre fratelli, che gestivano l’intero traffico avvalendosi di collaboratori di fiducia, spesso legati da vincoli di sangue, che si occupavano a vario titolo della custodia, del confezionamento e della vendita al dettaglio della cocaina. Nell'organizzazione, articolata, si comunicava "con disinvoltura in lingua madre, anche attraverso i canali Whatsapp e Telegram e con termini criptati".
E' emerso un rilevante volume di affari, ancora da quantificare compiutamente, con introiti che vengono direttamente investiti in immobili e attività commerciali. I proventi, fior di quattrini, sono stati reinvestiti anche in attività commerciali: in un bar e una tabaccheria, ad esempio, e di prossimo acquisto anche una plaestra.
Una delle caratteristiche del gruppo era di utilizzare "box magnetici" per il trasporto e l’occultamento della cocaina, che venivano ancorati a parti metalliche difficilmente individuabili, come il fondo delle autovetture ovvero il retro di guard rail stradali.
Nel corso degli accertamenti sono stati effettuati numerosi recuperi di cocaina, anche di modeste quantità, che andavano a confermare il traffico e la vendita di sostanza stupefacente, per un totale di più di un chilo di coca complessivamente sequestrata.
La gang poteva contare sull'utilizzo di 26 automobili - tra cui Bmw e Volkswagen - nel tentativo di confondere le forze dell'ordine ed era arrivata a piazzare sul mercato 2 chili di cocaina ogni 10 giorni.
L’indagine ha inferto un duro colpo all’approvvigionamento e alla vendita della droga nel capoluogo d'Abruzzo. 26 ott. 2021
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