Incidente mortale a Casoli. 'Mario, giovane dal cuore d'oro e infermiere appassionato'
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Di lui tutti raccontano che "amava quel lavoro che svolgeva con dedizione" e che "aveva un cuore d'oro". 

Lascia una lunga scia di dolore la drammatica fine di Mario Scampamorte (nella foto), 27 anni, infermiere, originario di Agnone, in provincia di Isernia, e abitante a Lanciano (Ch). Lavorava all'ex ospedale di Casoli, ora presidio territoriale di assistenza, nel reparto Covid. E ieri sera stava raggiungendo la struttura sanitaria per prendere servizio. Era sulla sua moto, una Kawasaki Ninja 650 (vedi foto), quando, in fase di sorpasso, è finito contro una Fiat Punto che stava svoltando a sinistra, su una stradina laterale. Lo schianto sulla Pedemontana 100, nella zona industriale est di Casoli.

Il giovane ha riportato lesioni che non gli hanno lasciato scampo. E' morto subito. Lievemente ferito il conducente della macchina, S.C., meccanico di Castel Frentano, mentre è rimasto illeso un passeggero dell'utilitaria.

Una scia di dolore che va da Lanciano, dove il ragazzo si era stabilito, ad Agnone (Isernia), dove c'è la sua famiglia, conosciutissima, passando per Casoli, dove si è consumata la tragedia. Dice il sindaco di Casoli, Massimo Tiberini, che è stato sul luogo dell'incidente: "Uno strazio". 

Ad Agnone era tornato domenica sera, con gli amici, per assistere alla finale degli Europei di calcio, con la gioia immensa seguita alla vittoria della Nazionale di Mancini sull'Inghilterra. Il centro molisano è in lutto. Il sindaco, Daniele Saia, scrive su Facebook: "Un ragazzo energico, attivo, sorridente alla vita. Un infermiere che ha messo a disposizione dei malati da Covid-19 tutta la sua professionalità e il suo amore. La sofferenza che la comunità prova in questo momento è immensa, inspiegabile. Sono sicuro, però, che le cure e la disponibilità dimostrate da Mario nei confronti dei suoi familiari, dei suoi affetti e dei suoi pazienti resteranno come una traccia indelebile, come un segno per sempre tangibile del suo impegno per il prossimo. L’intera amministrazione comunale esprime le più sentite condoglianze ai parenti e agli amici". Il giovane, che precedentemente aveva lavorato in un centro anziani e, nel 118, alla Croce Gialla a Casoli, lascia la mamma Nicoletta, che gestisce un'erboristeria; il papà Raffaele, parrucchiere in pensione; il fratello Paolo, anche lui infermiere e anche lui vive a Lanciano, e un altro fratello più piccolo. 

La salma si trova all'obitorio dell'ospedale di Chieti in attesa dell’esame autoptico o della ricognizione cadaverica. Si aspetta la decisione della Procura di Lanciano. Sconvolto il direttore del presidio di Casoli, Fioravante Di Giovanni, e tutti i colleghi, che in una nota, diffusa dalla Asl, scrivono: "Non ci diamo pace al pensiero che Mario non ci sia più, siamo devastati. Impeccabile nel lavoro, attento, quasi devoto. Umanamente splendido. Un ragazzo perbene. Abbiamo perso un infermiere appassionato del lavoro che ci ha dato forza nel periodo durissimo della pandemia ed è stato un collega amico. E’ un colpo durissimo, una perdita che lascia il segno. E ci manca già, tanto". 13 lug. 2021

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