Sequestrati a Lanciano preziosi reperti archeologici messi in vendita on line
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Un cratere canosino a volute e un piattello a vernice nera. 

Questi i reperti archeologici sequestrati, a Lanciano (Ch), dai carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di L’Aquila su richiesta della locale Procura e dando esecuzione ad un decreto emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Lanciano.

I pezzi, dichiarati di interesse culturale dalla Soprintendenza archeologica, delle Belle arti e del paesaggio per le province di Chieti e Pescara, sono stati scovati  da militari nell’ambito del monitoraggio dei siti internet dedicati alla vendita on line. il provvedimento della magistratura ha consentito di "recuperare i beni - scrivono i carabinieri - prima che gli stessi potessero essere irrimediabilmente perduti".

Il cratere a volute decorato a tempera con nastri e motivi vegetali è risalente al IV avanti Cristo e la coppa in vernice nera su alto piede ad anello è risalente al III-II secolo avanti Cristo. Entrambi gli oggetti, provento di scavo clandestino in Puglia, costituiscono parte del corredo funerario di un contesto sepolcrale apulo.

I beni sono stati collocati nel polo museale di “Santo Spirito” di Lanciano, andando ad arricchire l’importante collezione archeologica esposta a fruizione dell’intera collettività.

Il titolare, un uomo di Lanciano, che avrebbe ricevuto i pezzi da familiari che li hanno riportati in zona più di mezzo secolo fa, è stato denunciato e posto sotto inchiesta per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità di cui all’articolo 180 del Codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004. 08 gen. 2022

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