Fara San Martino. 'Bloccare i fuochi pirotecnici nelle Gole per le feste patronali'. Esposto degli ambientalisti

"Caldo asfissiante con il pericolo incendi, rischio idrogeologico con la caduta massi e la presenza del Parco nazionale della Majella, di Siti di interesse comunitario e di Zone di protezione speciale non ferma chi intende sparare, come se nulla fosse, i botti davanti alle meravigliose Gole di Fara San Martino, nell'omonimo comune, la notte tra il 25 e il 26 agosto". La Stazione ornitologica abruzzese (Soa) apre la polemica e invia una dettagliata lettera-esposto al Parco, al ministero dell'Ambiente, alla Prefettura, al Genio civile, alla Regione (Servizio Valutazione impatto ambientale), ai carabinieri forestali e al Comune. 

Gli ecologisti chiedono così, alle autorità, che venga stoppato lo spettacolo pirotecnico di mezzanotte, in località Valle di Fara San Martino (Ch), previsto in occasione delle feste patronali di Sant'Emidio, Sant'Antonio e San Rocco. Troppe le incognite, secondo l'associazione ambientalista, soprattutto perché siamo a ridosso di aree  "che ospitano decine di specie rarissime e protette, anche a livello europeo: dagli orsi ai camosci passando per aquile reali e lanari. Si vogliono esplodere fuochi a pochi metri da aree impervie, con rocce a strapiombo per centinaia di metri su cui crescono i rarissimi, in quanto endemici, pini neri...".

Innanzitutto - viene fatto presente - in considerazione di quanto avvenuto in alcune delle precedenti edizioni è del tutto inequivocabile l'effetto di disturbo dirompente, e inaccettabile, che viene provocato in questi luoghi". Disturbo dimostrato "dall'Università di Amsterdam in una ricerca pubblicata su una importantissima rivista accademica che è stata poi riportata dagli organi di informazione di tutto il mondo, a partire da Bbc e Forbes". 

E poi - è la domanda - dove sono i permessi necessari? "Abbiamo cercato eventuali autorizzazioni o pareri nell'Albo pretorio del Parco - fa presente la Soa - ma non abbiamo trovato alcunché, almeno risalendo fino al primo luglio 2019. Abbiamo anche provato ad estendere la ricerca al Comune di Fara, con esito negativo". Secondo quanto previsto dalle leggi in materia - viene ricordato - "tutte le attività che possono, direttamente o indirettamente, incidere su siti protetti devono essere oggetto di Valutazione di incidenza ambientale. In questo caso, tra l'altro, è del tutto evidente, sulla base delle gittate e delle traiettorie e per l'immissione di suoni, che l'esplosione dei fuochi, il relativo impatto sonoro e l'eventuale ricaduta di materiale interessano anche le aree interne sia del Parco che dei siti Natura2000. L'uso di fuochi all'aperto è in genere vietato all'interno dei Parchi nazionali e oggetto di specifica autorizzazione".

"I fuochi pirotecnici - prosegue la Stazione ornitologica - stanno provocando roghi anche di vaste proporzioni in mezza Italia. In Abruzzo, nel 2019 e negli anni precedenti, ci sono stati incendi a Vasto, Pescina e in altri territori. Qui, in caso d'incendio sarebbe praticamente impossibile intervenire. Tra l'altro essendo fuochi notturni bisognerebbe aspettare ore e ore, fino alla mattina successiva per far arrivare i mezzi aerei". 

C'è poi il fatto che un costone di roccia delle Gole sta crollando. Tant'è che il posto, dopo che un  masso si è staccato all'improvviso e ha ucciso una turista emiliana, è chiuso ai visitatori. Non è detto che il rimbombo non peggiori una situazione già precaria. E, conclude la Stazione ornitologica, "fa specie pensare che in un Parco nazionale si rischia la multa se si porta un cane anche di piccola taglia perché si deve evitare il disturbo della fauna però poi si possono sparare fuochi artificiali!"

Serena Giannico

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