Dal mondo ha donato l'arte ai musei d'Abruzzo: morto Alfredo Paglione, gallerista e mecenate
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"Trovo che l’artista sia un essere straordinario: grazie alla sua creatività è quasi un tramite tra l’umano e il divino, che ci sovrasta e insieme abita dentro di noi. L’artista dà colore e forma al mistero e alla bellezza della vita". 

E' morto nella sua casa di Giulianova (Te) il gallerista e mecenate Alfredo Paglione, 86 anni, nato a Tornareccio (Ch). Il mondo dell'arte in lutto per la sua scomparsa.

Trasferito a Chieti sin da piccolo, si diploma al Liceo classico “Gian Battista Vico”. Quindi si iscrive alla Facoltà di Geologia dell'Università di Roma. Nella capitale conosce e frequenta i futuri coniugi Aligi Sassu e Helenita Olivares. Nel 1960 vive per un anno in Colombia per studiare la popolazione precolombiana dei Chibcha e conosce Teresita Olivares, violoncellista e sorella di Helenita, che sposa nel 1967.

Nel 1961, a Milano, intraprende diverse attività in ambito culturale. Con l'attrice Dolores Olivan Pizzoli, del Piccolo Teatro, si occupa dell'allestimento e successivamente della gestione amministrativa di un nuovo teatro, "La Piccola Commenda", in cui recitano noti attori fra cui Paola Borboni. Affida qui ad Aligi Sassu la realizzazione di un ciclo di affreschi; e a Sassu e ad altri artisti come Lucio Fontana e Agenore Fabbri commissiona anche le scenografie per le pièces rappresentate, la prima delle quali è “Una notte fuori”, del futuro Premio Nobel Harold Pinter.

Nel dicembre 1963 apre in piazza della Repubblica a Milano la Galleria 32, che diventa presto il punto di riferimento per la pittura figurativa italiana e internazionale, ma anche richiamo e luogo di aggregazione per gli intellettuali milanesi, italiani ed europei. La Galleria realizza mostre di numerosi artisti fra cui Guttuso, Sassu, Manzù, Fontana, Levi, Migneco, Mattioli, Cremonini, Francese, Vespignani, Attardi, Zigaina, Guccione, Caruso, Banchieri, De Stefano, Plattner, Bodini, Vangi, Sughi, e di noti Maestri stranieri come Picasso, Rauschenberg, Grosz, Gropper, Levine, Hrdlicka, Mensa, Bailey, Miller, Ortega, Quetglas, Sherman, Rivers. A loro si affiancano poeti e scrittori come Rafael Alberti, Quasimodo, Buzzati, Carrieri, Ungaretti, Sciascia, Sereni, Moravia, Fagiolo Dell'Arco, Prisco, Raboni, Soavi, Tadini, Testori, Carluccio, Vigorelli, Zeri.

Nel 1975 riceve dall'amministrazione comunale di Lugano l'incarico di aprire e gestire un nuovo spazio per mostre all'interno della Villa Malpensata, sede del Museo Civico.
Gestisce ed espone l'intero lavoro di Aligi Sassu, realizzando tutte le sue mostre, in gallerie private e in grandi musei del mondo (Romania, Spagna, Germania, Canada, USA, Giappone, Brasile, Argentina e Colombia), e curando personalmente i numerosissimi cataloghi e volumi pubblicati sulla sua vasta opera di pittore, scultore, ceramista, incisore, illustratore e muralista.

L'amore per l'Abruzzo lo spinge a coltivare un grande sogno: realizzare in diverse città della propria regione una serie di nuove strutture museali, con lo scopo di diffondere fra la sua gente, specialmente fra i giovani, l'amore per l'arte, per la poesia, per la bellezza. Nell'arco di pochi anni il suo programma si va attuando: prima con l'apertura, nel luglio 1997, del Mas, Museo d'Arte dello Splendore, presso il santuario mariano di Giulianova; poi con la donazione, nel 2002, di ottanta dipinti di otto artisti italiani e spagnoli alla città di Vasto, dando vita, con la mostra "Mediterrania", alla prestigiosa sede espositiva di Palazzo d'Avalos. Successivamente dona alla Fondazione Carichieti, cioè alla sua città, i cinquantotto preziosi acquerelli con i quali Sassu nel 1943 aveva illustrato "I Promessi Sposi".

Quindi, nel 2004, trasferisce al Museo Barbella, sempre a Chieti, un altro importante nucleo di centouno dipinti e sculture, allestendo la grande rassegna permanente dal titolo "Arte per Immagini. Da de Chirico a Lopez García". Sempre nel 2004 ha voluto donare 32 opere al suo paese natale, Tornareccio, in memoria del padre Ottavio. Nel 2006 dà inizio all'operazione "Un mosaico per Tornareccio. La città delle api". Nel 2008 dona duecento ceramiche e sculture di Aligi Sassu al Museo delle Ceramiche di Castelli. Nel 2010 progetta e apre un nuovo museodedicato a Sassu ad Atessa, donando duecentodieci opere su carta del maestro.

Nel 2012 dona 150 opere della sua collezione alla Fondazione Carichieti per il nuovo Museo di Palazzo de’ Mayo. Nel 2013 viene inaugurata, nel Museo dell'Università "Gabriele d'Annunzio" di Chieti- Pescara, la mostra permanente "Tartarughe fra arte e scienza. La Collezione di Teresita Olivares Paglione", con trecentouno pezzi – fra cui novanta opere d'arte di noti artisti italiani e internazionali – provenienti dalla collezione della mogliea.

Nel 2014 dona al Museo Vittoria Colonna di Pescara 56 dipinti per la mostra “Il fascino dell’immagine” e al Museo Universitario di Chieti cento opere grafiche di Aligi Sassu e una grande tartaruga in bronzo, opera dello scultore Paolo Borghi, oggi situata all’ingresso del Museo.

Nel 2008, con Giovanni Gazzaneo e alcune personalità del mondo della cultura, ha dato vita a “Crocevia - Fondazione Alfredo e Teresita Paglione”, per far conoscere e promuovere, con studi e mostre, in particolare il sacro nelle arti contemporanee; e inoltre per valorizzare le numerose donazioni che ha effettuato negli ultimi anni.

Numerosi sono stati i premi e i riconoscimenti ricevuti da Paglione per la sua intensa attività culturale: tra gli altri, Commendatore della Repubblica (1987), "Premio Majella" (1994), “Premio Aprutium", decretato dal Consiglio Regionale (2002), "Premio Mecenate d'Abruzzo" (2003). 

Gestisce ed espone l’intero lavoro di Aligi Sassu, realizzando le sue mostre, in gallerie private e in grandi musei del mondo (Romania, Spagna, Germania, Canada, USA, Giappone, Brasile, Argentina e Colombia), e curando personalmente i numerosi cataloghi e volumi sulla sua vasta produzione di pittore, scultore, incisore,  ceramista, illustratore e muralista.

Contribuisce alla nascita della collezione, voluta da Paolo VI, di arte religiosa moderna dei Musei Vaticani.

In un'intervista rilasciata ad "Avvenire" nel 2016 ha detto: "La mia vita è stata una continua ricerca di opere d’arte che appagassero la sete di bellezza e verità". "La prima radice del suo mecenatismo - scriveva il quotidiano - parte dalla fede forte e serena della sua famiglia, quella del padre Ottavio e della mamma Maria Cristina che muore quando Alfredo ha due anni, quella delle due sorelle e del fratello che scelgono la vita religiosa. Origini umili le sue, ma in un contesto di grande dignità e speranza operosa. "La mia vita è stata un cammino, un continuo salire verso la cima. Come quando da bambino tornavo da Chieti a Tornareccio, il paese natale, per le vacanze estive, e salivo ai pascoli con le pecore degli zii e uno zaino pieno di libri". E "il pastore che ha scalato il grattacielo" lo definiva il poeta Fabiani. In questo orizzonte nasce la sua generosità e la sua sete di conoscenza. Che si riflette nel sapore antico del suo mecenatismo, il sapore delle sue terre dove le vette dei monti e le onde del mare sembrano stringersi in un abbraccio".

Il ricordo del primo cittadino di Chieti, Diego Ferrara: "Se ne va un amico della città, oltre che un mecenate appassionato di bellezza. Chieti si unisce al cordoglio di tante città abruzzesi legate a lui e alla sua passione per l’arte. Come Amministrazione non dimenticheremo mai la donazione di opere contemporanee fatta alla nostra città, una collezione visitabile al secondo piano del Museo comunale Costantino Barbella e in nome della quale avevamo tributato, solo pochi giorni fa, a Paglione un pubblico grazie, attraverso il conferimento della cittadinanza onoraria. Grazie a lui, nel nostro museo abbiamo opere di Mirò, Orellana, De Chirico, Ortega, Campigli, Cantatore, Guttuso, Messina, Manzù, Marini, Sassu, Calabria per un totale di 101 tra tele a olio, a tempera, pastelli nonché sculture in bronzo. Sono molto di più che semplici regali, rappresentano la condivisione di una grande passione con una comunità intera da parte di una personalità che ovunque è andata non ha mai dimenticato la sua terra".

Scrive il sindaco di Atessa, Giulio Borrelli: "Il nostro paese gli è, per sempre, grato per averci consegnato nel 2010, e donato lo scorso anno, gli acquerelli e le opere grafiche di Aligi Sassu, che hanno permesso di aprire un museo cittadino dedicato a questo grande protagonista dell’arte del Novecento. Il museo è apprezzato, ogni anno, da centinaia e centinaia di visitatori, soprattutto studenti. Atessa ricorda con gratitudine e commozione Paglione e la moglie Teresita che, dopo vite dense di passione artistica, vissute in varie parti del mondo , avevano deciso negli ultimi anni di fare della nostra regione il centro della loro opera di mecenatismo e di educazione all’arte e alla bellezza. Grazie Alfredo, Atessa non ti dimenticherà".

E il giornalista Rai, Piergiorgio Greco: "Ha sognato fino all'ultimo di vedere il centesimo mosaico installato a Tornareccio. Ma il buon Dio stamattina ha stabilito che era giunto il momento di ricongiungersi alla sua Teresita.
Noi, a Tornareccio, quel centesimo mosaico lo installeremo appena possibile, e lui lo vedrà da lassù dove la Bellezza - che ha venerato per una vita intera - è assoluta".
30 nov. 2022

SERENA GIANNICO

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