Crollo in cantiere Firenze: nell'inchiesta anche azienda teramana. E a Montorio messa per Luigi Coclite
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Coinvolta anche un'azienda abruzzese, la Rdb Italprefabbricati di Casoli di Atri (Te), nell'inchiesta aperta dalla Procura di Firenze per il crollo avvenuto nel cantiere della Esselunga, dove il collasso di una trave ha causato cinque morti, di cui uno ancora disperso, e tre feriti.

Sabato scorso gli agenti della Polizia postale dell'Aquila, su disposizione della magistratura, hanno acquisito documenti nella sede del gruppo industriale teramano, che ha fornito travi per la costruzione del centro commerciale, tra cui quella che ha ceduto causando il disastro. Gli inquirenti vogliono capire se la tragedia è avvenuta, tra l'altro, per difetti nella realizzazione della trave o perché è stata installata male, pare da ditte in subappalto. I documenti prelevati riguardano appunto le travi fornite. 

La Rdb ha stabilimenti anche a Caserta e Piacenza e conta, complessivamente, circa 300 dipendenti. Accertamenti e perizie si annunciano piuttosto lunghi.

E oggi pomeriggio a Montorio sul Vomano, centro di cui era originario e in cui c'è la sua famiglia, è stata  celebrata una messa in memoria di Luigi Coclite (nella foto), 59enne, una delle vittime del crollo, l'unica italiana. L'operaio, che lavorava il calcestruzzo e guidava betoniere, è l'unica vittima italiana. Da decenni viveva in provincia di Livorno, a Collesalvetti, nella frazione di Vicarello, dove lascia moglie e due figli. "Ma qui da noi - ricordano gli amici - tornava spesso, appena poteva. Questa tragedia ci ha colpito profondamente". Commozione e grande partecipazione alla funzione religiosa. A Montorio ci sono la madre Italia e i fratelli Marco e Simona.

Nel crollo dell'edificio sono deceduti anche Taoufik Haidar, emigrato nel 2009 dal Marocco e che dall'estate scorsa si era stabilito a Chiuduno, in provincia di Bergamo, aveva 43 anni e nel suo Paese lascia moglie e due figli; Mohamed El Ferhane, marocchino di 24 anni; Bouzekri Rahimi, marocchino di 56 anni, ancora disperso e le cui ricerche da parte dei vigili del fuoco vanno avanti ad oltranza e Mohamed Toukabri, tunisino di 54 anni. Questi ultimi tre risultano residenti a Palazzuolo sull'Oglio.

"E' un'inchiesta complessa", come ha spiegato il procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia, che ha fatto il punto sull'inchiesta avviata. Il fascicolo, ancora a carico di ignoti, è stato aperto per le ipotesi di reato di omicidio plurimo aggravato dall'inosservanza delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e disastro per crollo colposo. Il procedimento penale viene seguito dai pubblici ministeri Francesco Sottosanti e Alessandra Falcone e personalmente da Spiezia. Da una prima ricostruzione della dinamica dell'incidente, è risultato che "nella parte di cantiere interessata dal crollo erano presenti 8 lavoratori, operanti per tre imprese diverse". Di questi Coclite, che è "risultato deceduto al momento dell'arrivo dei primi soccorsi e delle forze di polizia giudiziaria", mentre altri tre operai, di origine rumena, "anch'essi con identità accertata, sono stati trasportati in ospedale". A parte Coclite, gli altri quattro operai deceduti "non risultano ancora specificamente identificati, anche se sono stati comunque accertati i nominativi", ha precisato il procuratore.

Le indagini, ha spiegato Spiezia, "si profilano complesse sotto molteplici profili. Sono state prontamente adottate iniziative per acquisire al procedimento gli elementi di prova, non solo documentali, onde ricostruire i fatti accaduti ed accertare eventuali responsabilità. Abbiamo messo al riparo quelli che sono i principali dati probatori che ci serviranno anche per le ricostruzioni di tipo tecnico". Quanto alla dinamica "che ha determinato questo disastro ovviamente non possiamo dire nulla, tutto è prematuro - ha evidenziato -. Il dato molto empirico, che ci siamo fatti durante un sopralluogo, è che ci fossero diverse criticità. Si tratta di criticità che abbiano constatato nel cantiere". 

"Risulta, da prime verifiche compiute, che per alcuni dipendenti, operai, vi fosse una condizione di irregolarità circa la loro presenza sul territorio nazionale - ha detto il procuratore capo -. Diverso è il discorso di completamento delle verifiche per quanto riguarda le posizioni contrattuali". La Procura, ha spiegato Spiezia, "sta assicurando il coordinamento delle attività investigative svolte delle forze di polizia giudiziaria intervenute: Ausl Toscana, Ufficio ispettivo del ministero del Lavoro, polizia scientifica, Squadra Mobile di Firenze, Polizia postale, Polizia municipale. Quest'ultima sta assicurando, con grande impiego di risorse, la costante vigilanza di tutta l'area del disastro, che verrà sottoposta a sequestro all'esito del rinvenimento della dell'ultimo disperso".  19 feb. 2024

SERENA GIANNICO

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