Omicidio Casoli. Nove le coltellate inferte a MIchele Faiers, una è stata letale
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Non sette, come fu evidenziato, nell'immediatezza, dalla prima ricognizione cadaverica esterna. Sono stati nove, e violenti, i fendenti inferti, con ferocia. Uno di essi è stato letale: ha bucato il polmone e reciso l'aorta, causando lo shock emorragico che l'ha uccisa.

Sono i primi elementi che emergono dall'autopsia, effettuata oggi sul corpo di Michele Faiers, inglese di 66 anni, ammazzata nel proprio casolare, in località Verratti a Casoli (Chieti).

Gli esami sulla salma, durati oltre tre ore, sono stati eseguiti, dal medico legale Pietro Falco, all'ospedale di Fermo, perché sulla salma è stata riscontrata un'infezione da Covid.

Dell'assassinio è accusato il convivente e connazionale Michael Whitbread, 74 anni, attualmente in stato di fermo in Inghilterra, in custodia nel carcere di Wandsworth. La vittima, stando ai tagli rinvenuti sulla mano destra e sulle braccia, ha cercato di difendersi dalla brutale e improvvisa aggressione. Le coltellate sono state sferrate, per lo più, dall'alto verso il basso, mentre lei era di spalle ma anche di fronte al suo killer, l'uomo che diceva di amarla.

Lui deve rispondere di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dal legame sentimentale che c'era. In Italia è difeso d’ufficio dall’avvocato Massimiliano Piacentino Sichetti, presente all'autopsia con il proprio consulente medico, Viscardo Murri. C'erano poi i carabinieri della Procura di Lanciano. L'inchiesta è seguita dal procuratore capo Mirvana Di Serio.
Non c'era nessuno in rappresentanza delle quattro figlie della vittima, parti lese.

La donna è stata trovata morta lo scorso primo novembre da un’amica, connazionale residente nella vicina Palombaro (Ch), allarmata dal fatto che non rispondesse al cellulare da tre giorni. Il delitto è infatti avvenuto la notte tra il 28 e 29 ottobre e, stando alla ricostruzione delle forze dell'ordine, subito dopo il convivente è fuggito in automobile in Inghilterra, dove è stato fermato in casa della figlia. L’uomo nega di averla trucidata e sostiene di essere rientrato in Gran Bretagna per far visita ai familiari e che era pronto a tornarein Abruzzo, avendo già il biglietto. 

Sono stati eseguiti prelievi anche sotto le unghie della vittima. E altri reperti organici sono stati presi per effettuare ulteriori verifiche, anche di carattere tossicologico. I risultati ufficiali e completi saranno rimessi alla magistratura nei prossimi mesi.

Riguardo all'indagato... "Sono interessato ad andare a Londra per l’udienza del 7 dicembre quando si dovrebbe decidere per la scarcerazione o meno di Whitbread - spiega l'avvocato Sichetti -. Lui si è già dichiarato innocente e io gli devo garantire la tutela legale e quindi cercherò di incontrarlo e sentire le sue considerazioni sui fatti di sangue contestati. Quanto all’estradizione temo che i tempi siano un po’ lunghi".  Sempre che ci sarà, perché potrebbe non esserci proprio.

"Whitbread - riprende Sichetti - si sta disinteressando totalmente al processo in Italia. Come suo difensore d’ufficio non sono ancora riuscito a sentirlo. Neppure i figli si sono fatti vivi. Sono in contatto con l’Ambasciata per potermi relazione con i suoi due legali inglesi. Il percorso investigativo e processuale in ogni caso va avanti". 28 nov. 2023

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Nelle foto l'omicidio, la coppia Faiers- Whitbread e l'avvocato Sichetti

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