Atessa. Ventottenne morto in Sevel... Sei gli indagati
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Sono sei, al momento, gli inquisiti per la tragica fine del ragazzo di 28 anni morto il 3 gennaio mentre effettuava lavori di manutenzione alla Sevel di Atessa (Ch).

Cristian Terilli (nella foto), 28 anni, di Pignataro Interamna, nel Frusinate, venerdì scorso, all'interno della fabbrica della Val di Sangro, stava sistemando un "castelletto di traslazione", che, con i suoi bracci robotici movimenta lamiere che diventano fiancate del furgone Ducato. All'improvviso l'impianto ha ceduto e gli è crollato sopra, travolgendolo mentre era di spalle e uccidendolo sul colpo.

Ora, in vista dell'autopsia, accertamento tecnico irripetibile, che si terrà il 7 gennaio prossimo all'ospedale di Chieti, la Procura, anche come atto dovuto, ha iscritto nel registro degli indagati, per omicidio colposo, i responsabili aziendali e della sicurezza delle tre aziende coinvolte nel fatto, ossia Fca-Sevel, dove è accaduto l'incidente; Comau, che è impresa di Torino del gruppo Fca e che ha l'appalto di manutenzione e  la società Sinergia di Cassino, di Piedimonte San Germano, a cui gli interventi erano stati dati in subappalto e di cui la giovane vittima era dipendente.

La linea di produzione dove è successo l'infortunio è sotto sequestro e per questo Sevel ha annullato il primo turno di lavoro di domani.  Le indagini, da parte dei carabinieri di Atessa, proseguono.

Sconvolta Pignataro Interamna che si prepara al lutto cittadino nel giorno dei funerali di Cristian che lascia la moglie e due bimbi piccoli. Il sindaco Benedetto Murro ieri mattina si è recato a casa dei familiari per portare il cordoglio di tutta la comunità.

Sull'accaduto continua la lunga presa di posizione dei sindacati. La Fiom propone "assemblee e scioperi in tute le aziende alla provincia di Chieti". I Cobas,  invece, in una nota, affermano che "non essendo autorità inquirente", non possono "emettere sentenze a cuor leggero. Ma le lamentele sui ritmi infernali, sulle relative malattie articolari, che tanti operai lamentano, questo sì lo possiamo denunciare! Non meno ingiusta e discriminatoria è la pratica, estesissima, del lavoro interinale ed esternalizzato. E infatti la povera vittima, altri non era che un lavoratore "esterno"...". 

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Foto Andrea Franco Colacioppo

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