A piedi dall'Abruzzo al Quirinale. Il papà #nogreenpass: 'Presidente Mattarella, dal 16 sarò senza lavoro'
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Circa trenta chilometri al giorno, per arrivare, il prossimo 15 febbraio, a Roma,  per dire al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, "primo cittadino d'Italia", che dal 16 febbraio, "a causa degli ultimi provvedimenti legislativi", non potrà più andare al lavoro, perché non ha il vaccino anti Covid, e così verrà a mancare il sostentamento per la famiglia.

Lui è Marco D'Amato (nella foto), 54 anni, cappello verde in testa, "perché sulle montagne fa freddo", scarpette da tennis, zaino del figlio 14enne in spalla e l'amatissimo cane Lulù al seguito. E' partito ieri, a piedi, dalla frazione Villanova di Cepagatti (Pe) diretto al Quirinale. "Non una protesta - puntualizza mentre racconta la propria storia ad Abruzzolive.tv - ma una passeggiata, di circa 225 chilometri". E' un padre - rimarca - ed è separato.

"Felicissimo di fare sacrifici per mio figlio, ma a breve non mi permetteranno più di accedere al posto di lavoro. E saranno gravi difficoltà. Io sono un manutentore e vivo del mio stipendio. Chiederò a Mattarella di firmare un foglio in cui lui mi dovrà assicurare che, se dovesse succedermi qualcosa, dopo l'inoculazione del siero sperimentale che stanno usando, ci penserà lo Stato a non far mancare nulla a mio figlio. Solo allora dirò sì all'inoculazione del siero, per ottenere il green pass, un lasciapassare che nulla ha a che vedere con la pandemia e il sistema sanitario".

A supportarlo, in ogni tappa, i "fratelli", come li definisce, "no green pass Abruzzo". Torre de' Passeri, Scafa, Pratola Peligna, queste le prime tappe. Sabato prossimo giungerà ad Avezzano (Aq), dove ci sarà una manifestazione #nogreenpass. E poi via attraverso Tagliacozzo, Carsoli, Tivoli e l'agognata capitale. Un viaggio tra le montagne "per una giusta causa". 09 feb. 2022

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