Arrestate per usura.
Tre donne di Lanciano (Ch), una di origine campana, finiscono agli arresti domiciliari per aver "strozzato" una giovane commerciante del posto già in crisi economica a causa della pandemia da Covid-19.
Il provvedimento cautelare è stato emesso dal gip Massimo Canosa, su richiesta del pm Francesco Carusi. Provvedimenti che scattano a conclusione delle indagini della polizia, coordinate dalla dirigente Lucia D’Agostino.
L’imprenditrice si era rivolta a una di loro per un prestito iniziale di poche centinaia di euro e pian piano ne ha dovuti restituire 21mila. Ma doveva ancora continuare a dare altre migliaia di euro che, poi, si è rifiutata di pagare. In alcuni casi il tasso imposto avrebbe raggiunto il 5mila per cento.
Le indagate, C. M., C.G. e L. C., avrebbero vessato, a lungo, la donna mettendo in campo, in continuazione, "richieste a sfondo estorsivo" riguardo al pagamento mensile "delle rate".
Se la malcapitata non avesse consegnato le somme pretese nei tempi richiesti sarebbero stati guai: veniva minacciata, a ripetizione, "dell'incendio delle proprietà, di ritorsioni da parte di fantomatici cravattari della mala napoletana e di famiglie rom locali".
La vittima, sotto stress per questa situazione, ha accusato problemi fisici e psicologici, tanto da dover ricorrere alle cure di medici specialistici. Alla fine si è decisa e ha presentato denuncia, dalla quale sono scaturiti verifiche, pedinamenti e intercettazioni. 20 set. 2022
WALTER BERGHELLA
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