"Non ci sono più le condizioni per poter andare avanti. La città è senza guida e senza nessun tipo di programmazione che ci faccia sperare in un cambiamento concreto. Le amministrazioni si alternano ma i problemi restano sempre gli stessi. Noi siamo sfiniti". Così i commercianti del centro storico dell'Aquila che questa mattina hanno deciso di far sentire la propria voce. "Noi ci arrendiamo", recitava un cartello esposto sulle vetrine del negozio Manzi in via Verdi. Il loro un grido di protesta, ma anche di rabbia. Un grido che si alza a 10 anni dal terremoto del 6 aprile 2009.
Gli esercenti, quelli che hanno deciso di far rivivere il cuore della città, hanno chiesto servizi, che riportino e attraggano gente, e parcheggi. "Tutti - spiega Francesca Manzi, titolare dell'omonima rivendita di abbigliamento - abbiamo il diritto di vivere questa città in maniera dignitosa. Ci sono interventi che possono essere attuati subito". Al sit in i consiglieri comunali Marcello Dundee e Beradino Morelli, l’ex consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci e il vicepresidente di Confcommercio L’Aquila, Angelo Liberati e l’assessore al Commercio, Alessandro Piccinini, che ha proposto un incontro. "Si è persa l'abitudine di venire in centro - spiegano i commercianti -. Bisogna incentivare gli stessi aquilani a tornare in centro, ancora dimenticato e spesso deserto".
@RIPRODUZIONE VIETATA