Lanciano. Successo del Premio Bellisario, tra ricordi e riconoscimenti
E' stato Paolo Orefice, direttore della Cattedra transdisciplinare dell'Unesco su Sviluppo umano e Cultura della pace, istituita presso l'università di Firenze, a ricevere, tra gli applausi, il Premio nazionale intitolato a Nicola Bellisario, che si è tenuto a Lanciano (Ch). “Mi avete fatto sentire in una dimensione famigliare – ha detto rivolgendosi all'affollata platea - , il mio è un lavoro di cooperazione internazionale. La pedagogia del professor Bellisario è stata antesignana, aveva una visione totale del senso della vita e del periodo storico. Questa pedagogia dell'attivismo integrale aveva una centralità, che era il giovane in tutta la sua totalità. Lui è riuscito a coniugare teoria e pratica e credo che anche il suo impegno politico si inserisca nella coerenza del suo pensiero. Era una persona che voleva il cambiamento. Oggi la pedagogia ha una dimensione più complessa, è la scienza dell'educazione, il sentire e il pensare devono viaggiare insieme, è la pedagogia della costruzione dei sentimenti terrestri. Abbiamo lanciato la costruzione di una cittadinanza globale”.

Un successo la prima edizione del Premio, fortemente voluto dai figli Pierpaolo, Gabriella, Francesco e Gianluca.“L'idea di istituire un premio nazionale dedicato alla figura di nostro padre è nata dal bisogno di rendere omaggio a una generazione che ha trainato l'Italia fuori dalle macerie della guerra, animata da grandi ideali e consapevoli del valore del bene comune – ha esordito così, non senza emozione Gianluca Bellisario in apertura del convegno – . Il premio, che ha un valore simbolico, va quindi assegnato a persone che si sono distinte nell'ambito della cultura, del diritto, della sanità, della scuola per aver avuto come ideale la ricerca del bene comune. Vogliamo rivolgere questa iniziativa soprattutto ai giovani. Questa prima edizione è dedicata alla pedagogia e prende le mosse da una sperimentazione didattica creata a Lanciano dal 1956 fino al 1976, in cui sono state anticipate riforme che solo da poco hanno trovato piena attuazione nella legislazione scolastica”. 

Dopo questo primo appuntamento altri seguiranno su temi significativi. “Nostro padre ci ha lasciato una mole immensa di scritti testimonianze, riflessioni e documenti vari – ha ribadito Gabriella - che attestano il suo impegno, accanto ad altri della sua generazione. Da qui l'idea di avviare un percorso in grado di coniugare la storia passata, quella che stiamo vivendo e cosa potrebbe riservarci il futuro”. Il sindaco di Lanciano Mario Pupillo ha rimarcato l'importanza della memoria, e non solo per un giusto riconoscimento, ma per comprendere l'impegno e l'opera di chi ci ha preceduto e che ha fatto molto per la libertà e la democrazia “Bellisario è l'esempio di chi con coerenza ha sempre lavorato per una società più giusta”. 

Un pubblico numeroso e attento ha seguito i vari interventi e dopo i saluti o meglio il ricordo affettuoso di Gianni Orecchioni, presidente del Consorzio universitario e di Cesira Veri, presidente del Cif di Lanciano si è entrati nel vivo dell'incontro coordinato dalla giornalista Maria Rosaria La Morgia, ma prima un caloroso applauso è stato rivolto al giovane giornalista Antonio Megalizzi, morto in seguito all'attentato terroristico di Strasburgo. E non poteva essere altrimenti visto che il convegno ricordava chi, sia come docente che come parlamentare ha messo sempre al primo posto l'uomo, l'attenzione e la cura nei confronti dell'altro. 

"Credeva in una scuola inclusiva e autonoma", ha sottolineato la professoressa Rosanna D'Agostino, alunna di Nicola Bellisario nel suo appassionato intervento. La D'Agostino ha poi consegnato due targhe ricordo, una alla professoressa Carmelita Carulli che ha detto con un fil di voce “ho lavorato con lui e per lui” e un'altra destinata a don Guido Scotti. “Sono colpita e incuriosita dalla scuola della totalità, dalle innovazioni introdotte da Bellisario – ha detto Antonella Cunti, docente all'università Partenope di Napoli – . Continuo a credere in una scuola che dovrebbe mantenere vivo il gusto dell'apprendimento e andare incontro alle esigenze e alle aspettative dei ragazzi”. E' stato un incontro di spessore che è riuscito a catturare anche l'attenzione di alcuni studenti del De Titta... "ci ha colpito molto la figura del professor Bellisario e di come abbia precorso i tempi e soprattutto per aver messo sempre al centro la persona".
10 gennaio 2019

@RIPRODUZIONE VIETATA
totale visualizzazioni: 2444

Condividi l'Articolo