Lanciano. Il Consiglio comunale unito da' ok a proposta tribunale Lanciano-Vasto. 'Presidio di giustizia da salvare'
 
Forze politiche unite per salvare il Tribunale di Lanciano (Ch). Questa è linea adottata ieri sera dal Consiglio comunale, nell’ambito dell’approvazione della proposta presentata, dall’amministrazione comunale, di accorpare i tribunali di Lanciano e di Vasto, per scongiurare gli effetti della legge che mirano alla rimozione dei tribunali cosiddetti minori. La proposta, avanzata dal Comune di Lanciano, e sottoscritta anche dal Comune di Vasto, ha ottenuto tutti voti favorevoli.
Nel presentare la proposta al Consiglio, il sindaco Mario Pupillo ha dapprima rivolto un accorato invito alle forze politiche di minoranza di partecipare al secondo tavolo di lavoro dedicato al tema, che si terrà venerdì prossimo a Roma, sottolineando come l’insediamento del nuovo Governo stia aprendo spiragli per vedere salvi i tribunali di Lanciano e Vasto. “Noi a questo tavolo – ha dichiarato Pupillo - vogliamo esserci perché nel contratto di Governo, in particolare la Lega ha segnalato e ha scritto di voler rivalutare la geografia giudiziaria e riproporre la giustizia di prossimità. Questa situazione – continua - si va ad affiancare al nostro percorso e ci vede un po' più fortunati delle altre 26 città, in quanto noi abbiamo, nel mese di gennaio, firmato e sottoscritto, insieme al sindaco di Vasto, la proposta di vedere uniti i nostri due tribunali in uno unico  che si chiamerà Lanciano-Vasto, però, con sedi distaccate, nelle quali si potranno individuare le varie articolazioni della giustizia, che ovviamente toccherà al ministero poter individuare”.
Alla proposta dell’amministrazione comunale, dall’apposizione, ha risposto con favore il consigliere Tonia Paolucci, capogruppo della lista civica S’ignora Lanciano: “Abbiamo affrontato la questione in sede di commissione. Questo è un argomento importantissimo per la città di Lanciano, che ci ha visti insieme dall’inizio: parliamo dal 2012/2013 per trovare una soluzione ad una legge ingiusta perché il nostro Consiglio comunale è sempre stato contro ad una legge che andava a delegittimare realtà che hanno sempre lavorato in maniera ottima. Qui non è una questione di campanilismo, - ha chiarito Paolucci - ma si parla di realtà che hanno necessità di questo presidio sul territorio. Non possiamo che essere favorevoli alla proposta, votarla ed insieme a lei stare su questo fronte, per combattere questa battaglia e tornare vincitori con la salvezza del Tribunale di Lanciano e di Vasto”.
Dal consigliere Paolo Bomba, della lista civica Nuova Lanciano, parole al vetriolo contro la legge sulla soppressione dei tribunali minori, definendola addirittura “aberrante”. “Forse chi scrive queste leggi – ha tuonato Bomba - lo fa nel chiuso di una stanza senza conoscere le realtà territoriali e senza conoscere quello che una riforma di questo tipo comporta a livello economico e sociale. Il tribunale – aggiunge - oltre ad essere un luogo dove si amministra la giustizia, è un luogo che rappresenta un deterrente per la criminalità”. Ed ancora: “I tribunali di Lanciano e Vasto si sono sempre distinti per avere tempi più rapidi nell’amministrazione della giustizia, rispetto a quelli più grandi. Dunque, - conclude Bomba - pieno sostegno a questo impegno che i Comuni di Lanciano e Vasto stanno portando insieme, sperando comunque che il legislatore riveda la geografia dei tribunali”.
Il sindaco Pupillo ha poi aggiunto come i costi che si genererebbero dalla chiusura dei tribunali, anche per via degli annessi spostamenti degli operatori di giustizia, ammonterebbero a venti milioni, cosa già fatta presente nel precedente incontro con le forze politiche nazionali a Roma. “Questo è stato un disegno di legge che – tuona il primo cittadino - ha completamente fallito”.
Secondo Elisabetta Merlino, consigliere tra le fila del Partito democratico, tuttavia, anche la soluzione dell’accorpamento dei tribunali di Lanciano e Vasto non sarà scevra di ostacoli e difficoltà. “Chiedo che al tavolo si chieda una ulteriore proroga,  in attesa che si definiscano gli iter attualmente in corso, perché l’attuale scade nel 2020, che è alle porte”.
19 luglio 2018
 
Alessandra Rambaldi
 
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