Taglio delle ore di pulizia nello stabilimento Sevel di Atessa (Ch). La decisione è della multinazionale Stellantis che pare aver avviato "cure dimagranti" dopo che il Ceo, Carlos Tavares, ha dichiarato che "i costi di produzione nei siti italiani sono il doppio di quelli degli impianti di Francia e Spagna".
Nello stabilimento del Ducato ecco una drastica riduzione nel settore delle pulizie: da 14.500 ore al mese si passa a 8.500. "Oltre il 30% - dice Remo Casalanguida, Failms Cisal - che si ripercuote inevitabilmente sulle maestranze e sulle loro famiglie". Sono due le ditte interessate dalla "sforbiciata", cioè Atlas e Iscot. "Qualche giorno fa - riprende Casalanguida - nella sede di Confindustria a Mozzagrogna c'è stato un incontro con i vertici di Atlas, che hanno confermato le riduzioni. Questo significa che, oltre alle aree esterne, che saranno inevitabilmente trascurate, anche all'interno della fabbrica - uffici, corridoi, spogliatoi, aree relax, spogliatoi - si pulirà di meno. E' assurdo, perché gli ambienti di lavoro, specialmente in questo momento in cui impazza il coronavirus, devono essere puntualmente igienizzati". Oggi c'è stata anche un'assemblea con i lavoratori davanti ai cancelli Sevel (VIDEO SOPRA).
"Inevitabilmente - afferma in una nota l'Usb - Unione sindacale di base - questa situazione si tradurrà in perdita di posti di lavoro. Le due aziende hanno già annunciato che dal primo marzo 29 lavoratori in somministrazione resteranno a casa e che faranno ricorso alla cassa integrazione per altri, senza anticiparla ai lavoratori. Quando si fa efficienza - viene aggiunto - per le aziende il primo obiettivo è tagliare i costi, tanto che anche i premi di produzione vengono erogati in base all’efficienza. Aumento dei carichi e ritmi di lavoro, rimodulazione continua delle saturazioni con la scusa del mix produttivo, nuova turnazione, sono tutte voci che vanno ad aumentare l’efficienza sulla pelle dei lavoratori".
"La vicenda di Atlas e Iscot deve farci riflettere sulla deriva che ha preso il mondo del lavoro, con sindacati sempre più accondiscendenti. Esprimiamo la nostra vicinanza ai lavoratori interinali che rimarranno senza occupazione". 28 feb. 2021
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