Ventidue anni di nulla e ora la velocizzazione della tratta ferroviaria Roma-Pescara diviene strategica per il Paese.
E' dal 2002, quando ci fu la prima delibera in merito, che si ragiona sulla realizzazione dell'opera che serve a raggiungere più in fretta, in due ore, la Capitale dalle coste d'Abruzzo.
Sulla questione l’attuale presidente della Regione, Marco Marsilio, ha sicuramente accelerato. Ma per realizzare l'infrastruttura, tra l’altro ripetutamente contestata dai territori per le devastazioni che apporta, compreso l’abbattimento di case, tanto che il sindaco di San Giovanni Teatino (Chieti), Giorgio Di Clemente, si è pure incatenato in segno di protesta, occorrono complessivamente sei miliardi 305 milioni.
Oggi il Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile), ha dato il via libera all'assegnazione di 720 milioni di euro di risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2021-2027 al ministero delle Infrastrutture e dei trasporti per la realizzazione del "potenziamento infrastrutturale direttrice Roma - Pescara". Approvato l'intervento che prevede il raddoppio delle tratte interporto di Manoppello-Scafa (lotti 1 e 2), con "previsione del perfezionamento delle relative gare d'appalto integrato nel 2024 e l'ultimazione dei lavori entro la fine del 2026". Il soggetto attuatore dell'opera è Rfi.
L'intervento "è considerato di primaria rilevanza - dice il Cipess - al fine di stabilire un efficiente collegamento trasversale appenninico e sanare l'inadeguatezza delle linee ferroviarie attualmente presenti nei territori interessati". L'annuncio dello stanziamento, a pochi giorni dalle elezioni regionali, è stato dato dalla premier Giorgia Meloni mentre il suo vice Matteo Salvini era impegnato ad inaugurare un ponte sul Po nel Mantovano. Poi la guerra di comunicati e dichiarazioni per attribuirsi i meriti. Gongola Marsilio, diffonde uno scatto sorridente con la premier, e a conclusione della riunione a Palazzo Chigi, rimarca: "Sono milioni di euro che che arrivano per realizzare un'infrastruttura che da almeno mezzo secolo attendeva di essere messa in opera". Il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri: "Il finanziamento rappresenta il suggello ufficiale dell’azione del governo regionale: la linea ferroviaria veloce prende forma e realtà".
Il centrosinistra traduce la pioggia di denaro (ci sono anche altri 146 più 78 milioni elargiti dal Cipess nella stessa seduta per tutela dell'ambiente, promozione dell'occupazione e sostegno alla competitività delle imprese) in mossa elettorale del Governo pro Marsilio. "E' stato restituitoquel che era stato tolto in precedenza, commenta il candidato a presidente per il centrosinistra, Luciano D'Amico.
"Meloni - fa i conti il deputato Luciano D’Alfonso (Pd) - annuncia risorse Cipess ma non dice che quei fondi sono soltanto una parte dei soldi che furono tolti all’Abruzzo dal suo governo nell’estate scorsa: tra giugno e luglio 2023 l’esecutivo nazionale si è ripreso 1 miliardo 465 milioni 170mila euro, ora ci restituiscono 720 milioni ma voglio ricordare al primo ministro che mancano ancora 745 milioni per completare la restituzione dei fondi tagliati nel 2023 e mancano ancora 5 miliardi 585 milioni per completare il finanziamento dell’intera opera. C’è poi - aggiunge - un aspetto etico di tutta questa vicenda. Dal suo insediamento, ottobre 2022, il governo Meloni ha solo tagliato risorse: nell’ultima Legge di bilancio ben 350 milioni - 150 nel 2024 e 200 nel 2025 - sono “volati” dall’alta velocità sulla linea ferroviaria adriatica a quella sulla tratta Milano-Genova; la revisione del Pnrr effettuata e approvata dall’UE a fine novembre 2023 ha tolto all’Abruzzo 555,4 milioni di euro, annullando ben 1.861 progetti. E’ squallido dare le elemosina con una mano mentre si è abbondantemente preso con l’altra”.
Per il senatore Michele Fina del Partito democratico e per i 5 Stelle siamo davanti a "una vecchia e stantia tecnica della peggiore politica è quella di asfaltare le strade nei pressi delle abitazioni degli elettori a pochi giorni dalle urne". Il leader di Azione, Carlo Calenda sui social: "Le ferrovie che compaiono e scompaiono a seconda del ciclo elettorale rappresentano uno dei tanti scandali italiani". Mentre dall’Alleanza Verdi e Sinistra commentano: "A pochi giorni dalle elezioni piovono milioni sull’Abruzzo. Un po' di soldi su tutti i settori. Evidentemente ancora brucia la sconfitta sarda e, per non correre rischi anche in terra abruzzese, a ridosso del voto, la premier Meloni annuncia finanziamenti, opere, soldi. Una coincidenza quantomeno sospetta e una bella mano a Marsilio. Gli elettori non sono stupidi e non si faranno fregare". 29 feb. 2024
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