Terremoto 2016. 'In condizioni disastrose a Teramo alcune palazzine acquistate dall'Ater'

Tubature di scarico delle acque nere a vista, scivoli per disabili senza ringhiera di protezione o del tutto inagibili perché ostruiti da sterpaglie. Ascensore che non può salire oltre il terzo piano in quanto il quarto piano è un “sottotetto” e non può contenere l'intera cabina, lasciando persone con disabilità o mobilità ridotta impossibilitati a muoversi.

Sono alcune delle vergogne elencate dal consigliere regionale Francesco Taglieri (M5s) riguardo ad alcune palazzine acquistate dall’Ater di Teramo con i fondi nazionali per l’emergenza abitativa a seguito del sisma del 2016. Alcune strutture  – aggiunge l’esponente dei pentastellati - "presentano diversi scalini al piano terra e nessuna rampa per carrozzine e/o barelle per poter accedere all’androne del palazzo in caso di emergenza. Pensiamo per esempio a un soccorso sanitario urgente, bisognerebbe prima percorrere un tragitto di circa 200 metri in salita e poi fare una decina di scale. Inoltre, per non far mancare nulla, diversi appartamenti hanno muffa e infiltrazioni dovute presumibilmente a rotture delle condotte posizionate nell'intercapedine creata con pannelli di cartongesso, la cui stabilità è stata già compromessa da diversi cedimenti. Una vergogna tutta abruzzese su cui ho deciso di chiedere conto alla Giunta regionale di centrodestra presentando un’interpellanza". E, in particolare, al presidente della Regione, Marco Marsilio e all’assessore regionale competente.

Taglieri (nella foto) aggiunge: "E' inaccettabile che i residenti Ater, che già hanno subito lo scotto di perdere la casa a causa del terremoto, debbano convivere con questi disagi nell’inerzia della Regione che è proprietaria degli immobili. Il Governo - prosegue l'esponente M5s - ha messo a disposizione fondi per poter acquistare in via emergenziale delle unità abitative da costruttori del posto per poi destinarli all’edilizia residenziale pubblica e assegnarli ai cittadini che hanno dovuto lasciare i propri appartamenti per inagibilità a seguito del sisma. La ricerca e l’acquisto di questi immobili è stata affidata al Cor (Centro operativo regionale), poi sostituito, a partire dal 19 agosto 2018, da Smea (Struttura di Missione per il superamento delle emergenze di protezione civile) – ricorda Taglieri - . L’avviso emesso dal Cor, a cui i costruttori dovevano rispondere per proporre la vendita dei propri edifici, prevedeva dei precisi requisiti per gli immobili, tra i quali: una superficie utile compresa tra i 30 e i 95 mq e una categoria catastale A2, A3 o A4; essere conformi ai requisiti urbanistici, alle normative vigenti in materia di edilizia e sicurezza, alle normative sismiche, e alle normative sull'edilizia residenziale pubblica; essere liberi da vincoli e ipoteche e realizzati senza contributi e finanziamenti pubblici, o previa rinuncia e restituzione degli stessi; essere disponibili, senza necessitare di significativi interventi di completamento e non precedentemente abitati e, infine, essere localizzati in immobili privi di barriere architettoniche e dotati di impianti conformi alle disposizioni di legge. A quanto pare però - viene sottolineato - non tutti questi requisiti sono stati rispettati e a pagarne le spese sono sempre i cittadini. E' arrivato il momento che la Giunta spieghi come mai, visto che l’avviso del Cor prevedeva la consegna di immobili con determinate caratteristiche, sono stati acquistati immobili apparentemente non rispondenti al bando e quali azioni si intendono intraprendere per risolvere nell’immediatezza queste problematiche". 31 mag. 2022

FILIPPO MARFISI

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