Non c’è pace per le sorti del Consorzio Fiera di Lanciano (Ch) che ha storia infinita e piuttosto tormentata. L’Ente troppo spesso è stato protagonista suo malgrado di competizioni e diatribe politiche.
Attorno alla poltrona di presidente e per la sua conquista si sono consumate polemiche e vendette elettorali e l’attuale situazione conferma ancora una volta quanto sia difficile recuperare equilibri, prendere decisioni cercando di non scontentare nessuno. Tocca al sindaco Filippo Paolini sciogliere i nodi dell’intricata matassa ora che sa con certezza che Donato Di Campli si è dimesso sia da presidente che da membro del Consiglio di ammistrazione.E' stato lo stesso ex presidente che dal 9 novembre scorso aveva rinunciato all’incarico per coerenza con la sua candidatura alle elezioni regionali, a chiarire la sua posizione con una breve lettera inviata con posta certificata al primo cittadino. Che quindi deve dare il via alla procedura con la nomina, entro 30 giorni, di un nuovo consigliere che potrebbe quindi assumere anche il ruolo di presidente di Lancianofiera.
Il Cda tornerà a riunirsi il prossimo 7 dicembre, proprio per definire l’iter da seguire alla luce dello statuto e della normativa. In queste settimane a svolgere la funzione di presidente è il vice Alberto Paone, da anni consigliere in rappresentanza della Bper e che per ora ha scelto di non rilasciare dichiarazioni limitandosi a ricordare la data e l’importanza del prossimo consiglio d’amministrazione non senza evidenziare che all’orizzonte ci sono due rassegne come "Agroalimenta", ai primi di marzo, e ad aprile la "Fiera dell’Agricoltura" che necessitano di lavoro e impegno.
In effetti sono due appuntamenti di rilievo la cui organizzazione, specialmente per quanto riguarda la rassegna agricola non è affatto semplice e ha bisogno prima di tutto di una dirigenza coesa capace di lavorare in armonia, condividendo scelte e obiettivi. C’è un grande lavoro in termini di programmazione e di contatti per allestire una fiera di quelle dimensioni e Paolini lo sa bene per essere stato anche presidente dell’Ente.
Quindi l’intera faccenda, per quanto delicata, deve essere dipanata senza perdere troppo tempo come è successo per la nomina di Donato Di Campli, arrivata dopo quasi un anno dall’insediamento dell’amministrazione Paolini, tra mugugni e rinvii specie da parte degli esponenti di Fratelli d’Italia che puntavano all’avvocato e dirigente sportivo Antonella Troiano. Invece fu scelto un uomo della Lega e adesso Fdi presenta il conto.
La valutazione e la conseguente scelta del sindaco saranno orientate sui nomi dei candidati che parteciparono al bando di manifestazione di interesse (giunsero 21 candidature, quelle di Vittorio Battistella, Cesarino Bomba, Francesco Ciccarese, Ettore D’Ascoli, Bruno De Felice, Luca De Ritis, Donato Di Campli, Marco Di Domenico, Donato Di Fonzo, William Di Rocco, Rocco Finardi, Giorgio Iacovelli, Nicola Paglione, Fiore Pantaleo, Rocky Gabriel Mariano, Ombretta Mercurio, Ivaldo Rulli, Carmen Tavani, Antonella Troiano, Pasquale Vaira) oppure sceglierà un’altra strada? Di Fonzo, già presidente dal 2006 al 2010, da voci dell'ulltim'ora, è tra i papabili, anzi è il favorito nella rosa dei favoriti.
Certo, per il primo cittadino, si tratta di una decisione non facile che la campagna elettorale per il rinnovo del consiglio regionale, rende ancora più complicata. 01 dic. 2023
PINA DE FELICE
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