"Lancio ufficialmente quella candidatura sulla quale lavoro da un anno e mezzo". Prende il via dall'Aquila la corsa dell'ex parlamentare di centrodestra Fabrizio Di Stefano a presidente della Regione Abruzzo. Al voto, del prossimo 10 febbraio, sarà a capo delle Civiche d'Abruzzo, una rete di una ventina di compagini civiche locali che si presenteranno con tre liste alle elezioni. In una conferenza stampa tenuta, questa mattina, nella sede municipale di palazzo Fibbioni, manda un significativo messaggio ad un centrodestra che ha le idee davvero confuse, dopo che il tavolo nazionale della coalizione ha assegnato l'Abruzzo a Fratelli d'Italia che ha proposto una terna di nomi bocciata dagli alleati. "Sono ancora disponibile a lavorare per la coalizione. Sono anche pronto a partecipare alle primarie del centrodestra".
"Ho portato avanti una serie di iniziative sul territorio - attacca Di Stefano - con il contenitore 'La primavera delle idee'. Abbiamo costruito un progetto politico, che si traduce in programma di governo". Di Stefano, 53 anni, originario di Casoli (Ch) ma residente a Tollo (Ch), consigliere regionale di An dal 2000 al 2008, poi senatore e deputato del Pdl e di Fi, arriva subito al sodo. "Se Fratelli d'Italia, che ha anche fatto un progetto di legge sulle primarie, dovesse scegliere il metodo delle primarie, io sono pronto a sottopormi alle primarie con qualunque avversario", spiega.
In sala sono presenti anche Daniele Toto e Giovanni Di Pangrazio, anche loro impegnati nella rete civica; Maurizio Bucci, sindaco di Gamberale); Ennio Pavone, ex sindaco di Roseto; Giancarlo Barrella, ex sindaco di Casoli e dirigente Asl; Tonia Piccioni, ex sindaco di Alba Adriatica; Antonio Di Gianvittorio, vice sindaco di Notaresco; Mario Colantonio, assessore all’Urbanistica di Chieti; Maurizio Costa, consigliere comunale di Chieti; Mario De Santis, ex sindaco di Morro d’Oro. "Dall'inizio del nostro percorso di tempo ne è passato, per quanto ci riguarda ne è passato troppo. Abbiamo aggregato amici, sindaci, anche chi non ha avuto esperienze politiche ma professionali, e stavolta si vuole cimentare nella gestione della cosa pubblica", dichiara.
"Ho una storia riconducibile ad un'area politica e senza sbandate - rintuzza -, un'area che vedo oggettivamente in difficoltà, vogliamo che quell'area assuma il ruolo che le spetta, cioè di proporre una candidatura che dal giorno dopo sappia cosa fare per questa regione, non possiamo aspettare che si faccia pratica e si prenda dimestichezza, questa è una squadra che ha esperienza e conoscenza del territorio". Sullo stallo nel centrodestra aggiunge: "Siamo arrivati a un punto in cui siamo quasi in piena campagna elettorale, allora io chiedo, perché non Fabrizio Di Stefano?"
12 novembre 2018
Nelle foto Fabrizio Di Stefano
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