Grande attenzione alle periferie, senza dimenticare la legalità e pensando anche alla tutela dell'ambiente. Gianni Teodoro si candida a sindaco di Pescara con la sua lista civica “Scegli Pescara”, e già è facile immaginare che questo esponente politico di lungo corso porterà con sé una dote di un certo “peso” in termini di voti. Teodoro, infatti, può da sempre contare su un bacino elettorale importante che già in passato gli ha permesso di spostare gli equilibri, governando sia con il sindaco Luciano D’Alfonso sia con il suo successore Luigi Albore Mascia. In qualità di assessore, Gianni Teodoro ha fatto parte anche della giunta uscente, legata al primo cittadino Marco Alessandrini (non ricandidato).
Sicurezza, risanamento del fiume, rilancio della città policentrica e raddoppio dei fondi per i più deboli e per chi ha più bisogno. Questi alcuni dei punti che sono alla base del programma di Teodoro. Ma ci sono anche la riorganizzazione della polizia municipale, le nuove assunzioni dei vigili urbani, la costituzione di squadre comunali di intervento rapido per la piccola e ordinaria manutenzione della città, l’introduzione di un sistema di videosorveglianza diffuso sull’intero territorio cittadino e, infine, la riduzione dei tributi locali, «che ostacolano il rilancio del commercio e del turismo cittadino».
Sul risultato delle urne, l’esponente di “Scegli Pescara” non ha dubbi: «La mia è una squadra forte, con candidati scelti accuratamente nella società civile. Con loro andremo dritti al ballottaggio». Lo sguardo, insomma, è rivolto al futuro: «Da parte nostra», osserva ancora Teodoro, «c’è un grande entusiasmo e una grande voglia di cambiamento per costruire insieme una città migliore. È questa, infatti, la sensazione che avverto quotidianamente, intuendo un alto indice di gradimento tra le centinaia di cittadini che ogni giorno incontro. Sono certo che con questa squadra si volerà alto e che, al ballottaggio, mi confronterò per vincere con l’avversario della coalizione di centrodestra».
Teodoro, dunque, non vede bene nel breve periodo né il centrosinistra né il Movimento 5 Stelle, tant’è che in campagna elettorale si è rivolto prevalentemente a Carlo Masci e alla Lega: «Masci non ama Pescara, ama solo una porzione di città. Per vent’anni non si è mai occupato delle periferie, ma ha concentrato tutti i finanziamenti e gli interventi pubblici nel quadrilatero del centro cittadino, che solitamente frequenta durante le sue passeggiate domenicali. Solo adesso Masci si ricorda che esistono le periferie, che lui, anche quando ricopriva il ruolo di assessore comunale nella giunta Pace o quello di assessore regionale, ha sempre trascurato e abbandonato. Elenchi almeno un provvedimento per le periferie di Pescara che porti la sua firma. Voglio ricordargli che, mentre lui inaugurava le fontane, io mi sono battuto con passione per includere le periferie nel tessuto urbano e sociale della città, trovando risorse e investendo fondi pubblici per riqualificare le zone periferiche, per munire la città di un sofisticato sistema di videosorveglianza, per combattere il fenomeno delle occupazioni abusive degli alloggi pubblici, per rafforzare il corpo della Polizia Municipale e costituire nuclei speciali antidegrado per garantire maggiore sicurezza ai cittadini».
La stoccata alla Lega è arrivata, invece, in materia di sicurezza. Per il candidato sindaco Teodoro, infatti, «Pescara è adesso una città più sicura e più ordinata». Gianni Teodoro, assessore uscente con delega, tra le altre, alla Polizia municipale, ci tiene a difendere il proprio operato: «Fa piacere che la Lega si sia accorta adesso dell’importanza della sicurezza in città. Solo che non è molto originale, visto che già il mio assessorato, nello specifico, ha raggiunto dei risultati concreti e altro ancora metteremo in atto, nel caso io dovessi diventare sindaco di Pescara».
La Lega, nel sottolineare che non chiuderà - nel caso in cui dovesse andare al governo della città - il mercatino etnico, ha anche rilevato la necessità di una lotta al degrado urbano e ai bivacchi, a favore di un maggiore decoro cittadino che, a sentire alcuni esponenti del Carroccio, sarebbero stati ai margini dell’opera dell’attuale guida comunale della città: «Di sicurezza e di decoro», fa notare Teodoro, «me ne sono occupato io stesso, e con eccellenti risultati, come confermato dall’ANCI, che ha premiato il Comune di Pescara e l’assessorato alla Polizia Municipale per il migliore progetto sulla sicurezza in Italia. Al contrario di quanto affermato da alcuni esponenti della Lega, che, con un vero e proprio ‘copia e incolla’, ricalcano i temi che ho già affrontato negli ultimi due anni e che ho rilanciato come temi della mia campagna elettorale, io oggi vedo una Pescara più ordinata e più sicura. Vedo una città videosorvegliata, una città che torna a respirare un’aria nuova, una città dinamica, competitiva e proiettata verso il futuro. Il partito di Salvini se ne faccia una ragione. E la smetta di copiare il mio programma sulla sicurezza».
Gianni Teodoro, a proposito del mercatino etnico, fa sapere che non lo smantellerà. Sul fronte ambientale, infine, secondo Teodoro bisogna intervenire quanto prima per procedere alla bonifica del fiume e alla chiusura degli scarichi abusivi, che si riversano poi in mare provocandone l’inquinamento. Per quanto riguarda l’area di risulta, anche Teodoro pensa a un grande parco nel cuore di questa zona, come già ipotizzato dai suoi avversari Stefano Civitarese e Gianluca Baldini. Andrà infine incrementato il servizio del trasporto pubblico locale, con l’utilizzo di mezzi elettrici e la regolamentazione dell’afflusso delle auto in centro.
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