Coronavirus. Lanciano. 98 contagi all'istituto anziani 'Antoniano'. 'Una bomba ad orologeria'

Ora sono 98, ossia 72 ospiti e 26 collaboratori, i positivi al coronavirus nell'istituto religioso "Antoniano" di Lanciano (Ch). In ospedale, a Chieti, sono ricoverati 8 anziani; altri 5 hanno un principio di polmonite e presto potrebbero essere trasferiti al "Santissima Annunziata".

Finora ci sono stati tre morti, due donne di 100 e 90 anni e un uomo di 96 anni. L'ultima vittima è di ieri. "Il personale a disposizione è pochissimo, tanto da costringere la Asl ad attivare l’Usca (Unità speciale di continuità assistenziale) per garantire le cure sanitarie nel centro, che sembra essere una vera e propria bomba ad orologeria. Se la situazione dovesse rendersi più difficoltosa dove saranno collocati gli ospiti anziani?"

Questa e altre le domande poste dal vice presidente della commissione Sanità della Regione, il pentastellato, Francesco Taglieri, in una interpellanza rivolta all'assessore alla Salute, Nicoletta Verì. "Stiamo parlando di una situazione al limite - afferma Taglieri - ed è importante capire quali misure sono state adottate per prevenire l’estensione del contagio al di fuori della struttura e, soprattutto, quali ha predisposto la Asl sul territorio per fronteggiare un'eventuale crisi sanitaria che dovesse derivare dall’aggravarsi delle condizioni dei pazienti".

"E’ noto – continua- che nelle Rsa e nelle case di riposo i focolai del Covid-19 hanno trovato un ambiente favorevole alla diffusione, sia a causa dell’età e della fragilità degli ospiti, ma anche per un ormai accertato ritardo nell’esecuzione di atti e interventi che, se compiuti con maggior celerità e consapevolezza, avrebbero probabilmente ridotto l’impatto tragico dei contagi e dei decessi. Nel caso di Lanciano vorrei essere rassicurato che siano state correttamente adottate tutte le procedure indicate in vari provvedimenti e nelle linee guida dell’Istituto superiore di sanità. Tutelare gli anziani delle Rsa – conclude Taglieri - significa salvaguardare anche il personale sanitario e collaborativo delle strutture ma anche i familiari che si recano in visita. Sul nostro territorio si sono già verificati episodi simili, che si stanno ripetendo ora con maggiore gravità".  10 nov. 2020

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