Stellantis. L'estate nera della ex Sevel. 'In Polonia si assume, qui cassa integrazione'

La cassa integrazione che non dà tregua, neppure dopo la pausa estiva. Dopo le ferie ci si aspettava un cambio di rotta, ma per la ex Sevel è l'estate peggiore.

Dopo l’annuncio, fatto ieri, ai sindacati, di una ulteriore settimana di cassa integrazione allo stabilimento Stellantis Europa di Atessa, dal 16 al 22 settembre prossimi, la Fiom Cgil non risparmia critiche. 

 

"Cronaca di un destino annunciato", afferma in una nota il segretario Alfredo Fegatelli. "E la frase più amara - prosegue - è "l'avevamo detto". E' amara perché significa che non siamo stati ascoltati e che la produzione di furgoni avviata in Polonia, come abbiamo sempre sostenuto, non era un'aggiunta a quella della Sevel. Ora lì si assume e qui si continua a ricorrere alla cassa integrazione".

Per Fiom non è una semplice "stagnazione di mercato", ma è "una strategia precisa avviata nel 2019 con la nascita della fabbrica di Gliwice. Tutto è stato pianificato". Ad Atessa è stato dismesso il vecchio impianto di verniciatura e quello nuovo "fatica a garantire volumi superiori ai 900 furgoni giornalieri". E' chiaro, dunque, che "l’obiettivo era di diminuire la capacità produttiva in Italia. Siamo certi che le nuove tecnologie, in futuro, verranno sviluppate Oltralpe. Periodo di incertezze, dunque, e non solo per l'ex Sevel, per tutto l’indotto".

"Cosa aspetta la politica a intervenire? - domanda Fegatelli -.  Cos'altro deve accadere prima che diventi evidente che stiamo entrando in una delle crisi più profonde che questa regione abbia mai visto? Riteniamo urgente unirci in un fronte comune e costruire una strategia condivisa, capace di contrastare un destino ormai segnato". 22 ago. 2024

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