Sevel. I sindacati: 'Massiccia adesione allo sciopero'. Prc: 'Risposta all'autoritarismo padronale'

"Massiccia adesione dei lavoratori della Sevel di Atessa (Ch) allo sciopero, con oltre il 70% di partecipazione". E' quanto comunicano, in una nota, la Fiom Cgil e la Fim Cisl che, insieme con l'Usb, hanno chiamato i dipendenti dello stabilimento del Ducato all'astensione dal lavoro nel secondo turno di oggi, dalle 14.15 alle 22.15. 

 Braccia incrociate, accompagnato da anche sit-in davanti ai cancelli della fabbrica. 

 "Ora l'azienda - afferma la Fiom - apra immediatamente il confronto. Questa è la seconda risposta che danno le lavoratrici e i lavoratori Sevel rispetto all'imposizione della nuova turnistica senza averla contrattata". Quindi la replica aall'assessore Mauro Febbo che ieri ha detto che "i lavoratori Sevel non possono scioperare per la nuova turnazione".

 "La Regione - prosegue Fiom - invece di assumere un ruolo da arbitro ha scelto di esprimere un proprio giudizio contro i lavoratori che stanno lottando per il loro futuro e per i loro diritti. Quello di oggi è stato un segnale chiaro, sia verso l'azienda che verso chi consigliava di non scioperare". 

 "Questi dati - evidenzia Fim - debbono far riflettere l'azienda riguardo alla politica attuata finora. Alla stessa chiediamo un tavolo di confronto serio per trovare soluzioni soddisfacenti per tutti. No a maggiori ricatti e a differenza salariale tra i lavoratori". 

 "La larga adesione dei lavoratori , il più grande stabilimento del gruppo Fca, allo sciopero - fa presente Maurizio Acerbo, segretatio nazionale di Rifondazione - è un'ottima risposta all'autoritarismo padronale, una dimostrazione di coraggio e dignità. Oltre il 70% dei lavoratori ha detto no a un'azienda che vuole imporre nuovi turni senza contrattazione. È vergognoso che la destra al governo della Regione Abruzzo si sia schierata dalla parte della multinazionale. Ennesima dimostrazione che il loro populismo è solo falsa demagogia, loro stanno con i più ricchi e potenti contro le classi popolari". 

 "La ex-Fiat ora Fca - prosegue l'esponente di Prc - è una multinazionale che ha spostato la sede legale all'estero per non pagare tasse in Italia, nel silenzio complice di tutto il Parlamento. Negli stabilimenti l'intensificazione dello sfruttamento di lavoratrici e lavoratori è diventata tale da creare diffusi problemi di salute e malessere. Politicanti che invitano i lavoratori a non scioperare per non indispettire i padroni sono servi sciocchi che meritano pernacchie".

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