Sevel, gli negano di andare in bagno. La vicenda all'attenzione del premier Gentiloni
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Atessa (Ch) - “Si tratta di un fatto grave che lede la dignità di quest'uomo e, tramite lui, dell'intera classe lavoratrice dello stabilimento che, con 6.500 dipendenti, è la più grande fabbrica italiana della FCA". Così la vicenda della pipì negata alla Sevel di Atessa (Ch) approda sul tavolo del premier Paolo Gentiloni, con un'interrogazione del deputato Gianni Melilla, di Sel-Sinistra italiana.  E il 13 febbraio ci sarà anche un nuovo incontro tra azienda e sindacati (Fim, Fismic, Uilm) per capire come sia potuto succedere che, lo scorso 7 febbraio, ad un lavoratore del più importante stabilimento italiano Fiat Chrysler non sia stato dato il permesso di andare in bagno, tanto che l'uomo si è urinato addosso.  
 
"Sevel - scrive Melilla - è nata in Abruzzo nel 1978 a seguito di una joint venture tra la Fiat e la Peugeot e attualmente produce circa 300.000 veicoli commerciali che vengono venduti in 80 Paesi del mondo e in Europa – viene ricordato - occupa il primo posto nelle vendite del suo segmento: si tratta dunque della più grande fabbrica metalmeccanica italiana, un gigante dell'export industriale”. Quanto accaduto, dunque, sottolinea Melilla “non può essere sottovalutato: qui i ritmi e i carichi di lavoro arrivano al punto di costringere un operaio a farsi la pipì addosso. La democrazia non può fermarsi davanti ai cancelli di una fabbrica, e anche alla catena di montaggio i lavoratori non devono essere umiliati”. Quindi si chiede a Gentiloni “se non intenda richiamare la multinazionale Fca al rispetto della dignità dei suoi lavoratori”. 
 
L'Usb, che ha denunciato il fatto, ha incaricato il proprio avvocato, Diego Bracciale, di Ortona, di avviare azioni legali, sia a livello civile che penale. E la prossima settimana gli esposti arriveranno in tribunale a Lanciano. “La misura è colma – attacca invece la Rsu Fiom che parla di “danno irreparabile alla dignità”, di “continua emergenza” e di “fibrillazione del sistema” organizzativo-. Ci sono evidenti difficoltà – viene ribadito – che si vanno a scaricare ogni giorno pesantemente su chi fatica, sopportando pesanti pressioni che vanno a limitare sia le libertà che i diritti”.
“Un episodio increscioso – si rammarica Domenico Bologna, segretario generale Fim Cisl Abruzzo e Molise – che, purtroppo, ha fatto scivolare in secondo piano una questione rilevante e cioè che, questo mese, i dipendenti Sevel percepiranno un bonus di circa 1.200 euro, un sostanzioso premio produttivo. Una pipì ha cancellato tutto”. 11 febbraio 2017
 
 
Nelle immagini la Sevel e una vignetta di Pillolarossa. Cliccare su foto per ingrandire
 
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