"Il futuro della Sevel di Atessa (Ch) e delle aziende dell'indotto e dei servizi di Stellantis è sempre più segnato dall’incertezza, nonostante gli straordinari risultati di mercato del veicolo commerciale leggero prodotto in Val di Sangro". Così la Fiom Cgil, con il segretario nazionale, Michele De Palma, e quello provinciale di Chieti, Alfredo Fegatelli.
Bisogna capire - secondo il sindacato - le dinamiche che regolano la competizione all'interno dello stesso gruppo industriale, "con lo stabilimento polacco, di Gliwice, dove verranno realizzati furgoni di grandi dimensioni, e con la Germania dove, da ultime notizie, verrà prodotto un furgone con tecnologia ad idrogeno su tutti i marchi Psa. Unico modello escluso il Ducato".
"La crescita del mercato e la qualità del prodotto - viene fatto presente - sono il risultato della capacità e dell'intelligenza dei lavoratori, nonostante la mancanza di investimento nell'innovazione del prodotto (ibridizzazione e elettrificazione, self drive) e nel processo produttivo (colli di bottiglia negli impianti compensati dai lavoratori), indispensabili per il futuro. C'è anche la necessità di mettere gli impianti in sicurezza".
"La decisione, presa dall’azienda, di riduzione dei costi industriali, si è già concretizzata nel taglio delle operazioni di pulizia dovrà essere messo in discussione". Ragioni che inducono Fiom ad "aprire confronto con le istituzioni e con Sevel e le imprese satelliti, coinvolgendo i lavoratori, gli altri sindacati; a dare vita ad un coordinamento tra Sevel e indotto. Gli obiettivi sono quelli di "avviare un dialogo sui costi, di fermare i tagli unilaterali che impattano sull’occupazione; di reinserire in fabbrica gli interinali lasciati a casa; di realizzare un accordo che garantisca investimenti sul territorio e aumento dell’occupazione, a partire da quella delle donne e giovani". 01 apr. 2021
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