"Alcuni hanno accusato mal di testa, altri hanno avuto colpi di tosse. Facevamo comunque fatica a respirare e tutti avevamo bruciore alla gola".
Bus sgangherati e lavoratori che, sul tragitto di casa, addirittura si sentono male. La denuncia arriva dal sindacato, dalla Fiom Cgil Chieti. "Da tempo - spiega in una nota - denunciamo i ripetuti disagi causati dal servizio di trasporto pubblico ai lavoratori abruzzesi e molisani che quotidianamente si recano nella zona industriale della Val di Sangro. Non passa giorno che non ci vengano segnalati criticità sugli oltre 30 autobus che raggiungono il parcheggio davanti alla Sevel".
Il sindacato parla del "degrado dei mezzi" delle società Tua e Atm. E racconta, e diversi lavoratori lo confermano, che il 23 novembre scorso il pullman partito poco dopo le 14, afine turno, dallo stabilimento Sevel per raggiungere Casoli, Gessopalena e Torricella Peligna (Ch) era in "stato di decadimento. Ad entrarci - prosegue - era ancora più evidente di come quel mezzo avrebbe dovuto aver finito la propria vita già da tempo in qualche centro di rottamazione ed invece viene ancora utilizzato".
L'ambiente - viene riferito nella nota - ha subito cominciato "a saturarsi dei gas di scarico del motore che rientrando nel bus ha reso la respirazione impossibile". "A quel punto - dice Antonio Teti, lavoratore ed Rsa Sevel che era sul mezzo - l’autista si è fermato ed ha aperto le due botole che si trovano nella parte superiore del bus per cercare di far uscire i fumi ma facendo entrare aria fredda, visto che il percorso sale lino a 900 metri sul livello del mare".
"Era una settimana - continua Teti - che avevamo segnalato a Tua che quel bus era in condizioni proibitive. Ma non siamo stati presi in considerazione".
"Chiediamo agli organi di vigilanza, a carabinieri e polizia, - scrive Fiom - di fare un sopralluogo nel parcheggio Sevel per verificare se tutti i mezzi che vi giungono sono in regola con le revisioni annuali, per alcuni ci pare impossibile, e se rientrano nelle normative sulle emissioni considerando che gli euro 0 sono stati banditi".
"Inoltre - si evidenzia - chiediamo alla Regione Abruzzo, affidataria della concessione, di fare le dovute verifiche, anche se siamo pessimisti, visto che da un pezzo facciamo questa richiesta senza esito positivo e questo ente è così assente da non garantire neppure il servizio sul terzo turno della domenica, lasciando a piedi non solo quelli che sono comandati in straordinario ma anche i tanti costretti strutturalmente a quel turno".