#Iorestoacasa... E' il provvedimento anti Coronavirus del Governo che dal 9 marzo obbliga tutti i cittadini a restare chiusi nelle proprie abitazioni e ne limita gli spostamenti, se non per ragioni di necessità.
Nel frattempo, però, migliaia di lavoratori, anche pendolari, raggiungono, ogni giorno, le fabbriche della Val di Sangro ammassati negli autobus. Senza che, finora, alcun provvedimento sia stato preso, se non per salvaguardare l'autista del pullman a cui è vietato avvicinarsi. E gli altri? Inoltre le norme anti infezione vengono ancora snobbate in parecchie aziende.
Così il sindaco di Atessa (Ch), Giulio Borrelli, dopo aver fatto il giro in diverse fabbriche e dopo aver parlato con i lavoratori, invia una lettera inviata al premier Giuseppe Conte, al capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, e al governatore Marco Marsilio.
Borrelli premette che nel proprio comune c'è la più grande zona industriale non solo dell’Abruzzo, ma dell’intero Centro Sud, con la Sevel, di proprietà del gruppo Fca, con la Honda Italia e molte altre aziende di rilevanza internazionale. "In quest’area, giornalmente, - scrive - si muovono decine di migliaia di operai e impiegati pendolari, provenienti anche dalle regioni limitrofe, alle dipendenze sia delle grandi multinazionali dell’automotive, sia delle numerose imprese dell’indotto. La maggior parte dei lavoratori conta sul trasporto pubblico regionale per recarsi nel proprio posto di lavoro, con numerosi pullman che arrivano e partono, e il servizio di navetta interno all’area, di cui usufruiscono per raggiungere le proprie aziende...”.
Il primo cittadino ricorda che "Sevel ha deciso di sospendere la produzione per quattro giorni, fino a domenica, e riorganizzare le linee di montaggio in modo da poter garantire le distanze di sicurezza tra gli operai. Viene così ridotta, dalla prossima settimana, di un quarto la produzione di veicoli commerciali di questa azienda. Anche le mense saranno riorganizzate”. Ma nelle altre aziende?
"Molti lavoratori - fa ancora presente - denunciano l’impossibilità di vedersi garantita la distanza di sicurezza e l’assenza di mascherine protettive". E, ad oggi, sono scarse le misure di sicurezza anti Covid 19 adottate sui bus. "Auspico ed invito, pertanto, il Governo centrale e quello regionale, per quanto di rispettiva competenza, a voler emanare – al più presto – circolari esplicative, contenenti maggiori e più puntuali indirizzi operativi, sia per l’individuazione delle attività produttive ritenute indispensabili e strategiche – in questo momento emergenziale – per il nostro Paese, sia puntuali misure di contenimento del contagio, per quanto riguarda il trasporto pubblico regionale e l’uso di dispositivi di protezione personale”.
Infine il sindaco chiede "in ogni caso, di potenziare con la massima urgenza il servizio di trasporto pubblico da e per la Val di Sangro” e “anche di disporre diffusi controlli ispettivi da parte di tutti gli organi preposti (forze dell’ordine, Asl, Ispettorato nazionale del Lavoro, ecc.) per verificare che nelle aziende siano rispettate le misure" imposte a tutti dal Governo.
Alessandro Di Matteo
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