Fusione Fca-Psa. Le città italiane sede di stabilimenti Fiat insieme a tutela dell'occupazione

Incontro a Roma, nella sede dell’Anci, per ridar vita al Coordinamento dei comuni sede di stabilimenti Fca. La riunione è stata promossa da "Città dei motori", l’associazione che riunisce ventisette centri italiani a "vocazione" motoristica, presieduta dal sindaco di Maranello, Luigi Zironi.

Hanno partecipato alla riunione i sindaci e rappresentanti dei comuni di Atessa (sindaco Giulio Borrelli), Cento (vice sindaco Simone Maccaferri), Maranello (sindaco Luigi Zironi), Melfi (sindaco Livio Valvano), Modena (assessore Ludovica Carla Ferrari), Piedimonte San Germano (sindaco Gioacchino Ferdinandi), Pratola Serra (sindaco Emanuele Aufiero) e Torino (assessore Alberto Sacco). Ha condiviso l’iniziativa, senza poter presenziare, Pomigliano d’Arco.

"Abbiamo riattivato il Coordinamento perché mai come oggi – dichiarano i suoi rappresentanti – sono necessari scambio di informazioni di prima mano e azioni coordinate tra amministrazioni, comunità e territori che in molti casi stanno vivendo, da un lato il difficile momento della filiera dell’automotive del nostro Paese, dall’altro quello della necessaria e sempre più veloce transizione verso nuove forme di mobilità, e quindi nuove tecnologie e produzioni, come l’elettrico".

"Guardiamo con grande attenzione - viene ancora detto - al processo di fusione in corso tra Fca e Psa. Nelle dichiarazioni delle due aziende, oltre agli assetti della futura governance, è stato sottolineato che saranno salvaguardati gli attuali siti produttivi sparsi un po' in tutta Italia. Un impegno importante, che va tenuto sempre in primo piano. Il Coordinamento auspica che, immediatamente dopo l’intesa, venga avviato un processo di informazione dettagliata e di confronto sugli scenari che deriveranno dalla fusione di questi due player, che darà vita al quarto gruppo automotive nel mondo".

"Abbiamo apprezzato la recente istituzione, al ministero dello Sviluppo economico, del tavolo sulla condizione della filiera automotive, e chiediamo al ministro Stefano Patuanelli di esservi inclusi e convocati quanto prima. Il nostro obiettivo è salvaguardare i livelli di occupazione e le prospettive del Made in Italy motoristico. Crediamo che il Governo e il ministro Patuanelli, a cui è stata inviata anche una lettera, siano i naturali garanti di questa fase importante e necessaria di informazione e confronto".

Per l'ocasione è stata anche fatta una panoramica dei diversi stabilimenti Fca, alcuni interessati da tempo dalla riduzione della capacità produttiva, "con una situazione conseguente di incertezza che si ripercuote a livello economico e sociale, e sull’indotto industriale". 

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