Coronavirus. La Sevel chiude per riorganizzare la produzione

Si stoppa la Sevel di Atessa (Ch) e riorganizza la produzione per l'emergenza Coronavirus.

Dopo le proteste dei dipendenti e la pressione dei sindacati, l'azienda del Ducato decide di chiudere per adeguarsi alle norme previste nel decreto del Governo del 9 marzo scorso, per sanificare i locali e creare un metro di distanza tra le varie postazioni.

Lo stabilimento della Val di Sangro, quindi, come comunicato oggi dalla direzione a Fiom, Fim, Uilm, Fismic e Aqcf, sospende le attività a partire dalle 5.45 del 12 marzo 2020 (primo turno di domani mattina) e fino a lunedì 16 marzo. Il lavoro riprenderà col primo turno di martedì 17 marzo, a volumi produttivi ridotti e con meno personale.

Sarà chiesta la cassa integrazione per coprire i lavoratori che rimarranno a casa. 

"Questo primo risultato è importante", commenta Alfredo Fegatelli, segretario generale Fiom Chieti. "La salute e la sicurezza dei lavoratori sono al primo posto", dice Nicola Manzi, Uilm Chieti-Pescara. 

E Fca, da Londra, rende noto che "tutti i principali stabilimenti italiani del gruppo saranno coinvolti in interventi straordinari che arriveranno anche, in alcuni casi, alla chiusura temporanea di singoli impianti per mettere in atto tutte le misure possibili per minimizzare il rischio di contagio. In particolare, saranno ridotte le produzioni giornaliere con un minor addensamento di personale nelle principali aree di lavoro. In ogni stabilimento saranno inoltre fatti interventi specifici di igienizzazione... in particolare delle aree comuni di relax, degli spogliatoi e dei servizi igienici. Questi nuovi importanti interventi - prosegue - rafforzano le misure di sicurezza che sono state immediatamente implementate all’esplosione del virus in Italia". 

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