Blutec, Procura di Torino chiede conferma sequestro aziende

La Procura di Torino ha chiesto al giudice delle indagini preliminari, Rosanna Croce, di confermare il sequestro preventivo del complesso aziendale Blutec, società del settore automotive che ha rilevato l'ex fabbrica Fca di Termini Imerese per rilanciarla. In Sicilia avrebbe dovuto produrre componenti per auto elettriche (in particolare per le future versioni a batterie di Doblò e Ducato), ma non l'ha fatto. Ed è finita nel mirino della magistratura. Blutec ha siti produttivi in varie regioni: in Abruzzo c'è lo stabilimento di Atessa (Ch), che porta attualmente il nome di "Ingegneria Italia", ma la proprietà è la stessa.

Gli atti dell'inchiesta, avviata dalla Procura di Termini Imerese (Palermo), sono stati trasmessi a Torino su decisione del Tribunale del Riesame di Palermo, che nei giorni scorsi ha anche revocato gli arresti domiciliari per il presidente  di Blutec, Roberto Ginatta, e per l'ad Cosimo di Cursi, nonché la restituzione dei beni sequestrati. Le motivazioni sull'annullamento delle misure cautelari sono attese per metà di maggio.

I manager sono sospettati di malversazione ai danni dello Stato: l'accusa è che hanno ottenuto un anticipo di finanziamenti, per circa 16 milioni di euro, dal ministero dello Sviluppo economico senza utilizzarli per il rilancio dell'area. Il fascicolo, in Piemonte, è stato affidato ai sostituti procuratori Francesco Pelosi e Laura Longo, del gruppo 'Reati contro la pubblica amministrazione'.

Una situazione che tiene col fiato sospeso migliaia di lavoratori. Intanto in tribunale a Pescara, a carico di Blutec, sono arrivate tre richieste di fallimento.

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Nella foto una recente protesta, sotto il Mise, dei lavoratori Blutec di Termini Imerese

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