Nuovo sciopero del sabato domani in Sevel. A scendere in campo, ancora, contro la contestata turnazione attivata da poche settimane, sono Fiom, Fim e Usb.
"Più si entra nei dettagli legati alla fusione di Psa e Fca - scrive Fiom Cgil Chieti in una nota - e più sembra che tale fusione parli francese, soprattutto se è vero che il futuro Consiglio di amministrazione è paritario ma l'amministratore delegato e il vicepresidente sembrano destinati a Parigi. Non è possibile che questa operazione avvenga senza che ci sia un confronto con i lavoratori e la loro rappresentanza, soprattutto non è accettabile il ruolo di osservatore del Governo italiano".
Se è vero che Fca e Psa sono stati partner per decenni con l’accordo Sevel Sud di Atessa (rinnovato fino al 2023), la scelta di Psa di investire nello stabilimento di Gliwice in Polonia, per potenziare i suoi volumi produttivi, dovrebbe aprire delle serie riflessioni sul nostro futuro. Per questo - dice Fiom - è necessario che la Regione Abruzzo apra immediatamente un tavolo di confronto per capire quali saranno le prospettive dello stabilimento dei record.
"In questo momento aver forzato sulle nuove turnazioni, senza coinvolgere i lavoratori e soprattutto senza aver aperto una discussione sui reali programmi produttivi è stata una scelta sbagliata. Un’azienda responsabile, in un momento come questo, potrebbe mantenere gli attuali turni e spostare i riposi compensativi al sabato in modo da poter consentire un vero confronto sulle reali necessità aziendali e costruire un percorso che preveda più salario e riduzione di orario di lavoro". Braccia incrociate, quindi, il 16 novembre, per otto ore, sul secondo turno, quello pomeridiano.
La Fim dal canto proprio, ribadendo "la necessità di trovare soluzioni inerenti la nuova turnazione, applicata - afferma - in maniera unilaterale da parte dell'azienda, senza nessuna condivisione e con la mancanza di una vera discussione delle proposte avanzate", si lamenta anche per un'assemblea che non è stata concessa. "E' una vergogna", tuona. Sciopero, dunque, domani, dalle 14.15 e alle 22.15 e, nel turno centrale, dalle 13.45 alle 17.
L'Unione sindacale di base torna a ribadire di aver chiesto "un riconoscimento economico a fronte di incremento di produzione; la riduzione di orario di lavoro sui turni del sabato, poiché tornare a casa a mezzanotte del sabato e ricominciare al lunedì mattina alle 4 non è una cosa accettabile sia per gli effetti sulla vita familiare sia sul recupero dal punto di vista psicofisico. E poi occorre chiarezza sul futuro in virtù della fusione tra Fca e Psa e, a tal proposito, non bisogna sottovalutare il fatto che Psa ha uno stabilimento che produce in Polonia con una capacità di gran lunga superiore a quello in Val di Sangro".
"Stiamo subendo - prosegue - l’introduzione della nuova turnistica imposta dalla direzione aziendale, con relativo teatrino del rimpallarsi le responsabilità da parte dei sindacati firmatari, e registriamo in maniera positiva che qualcuno abbia finalmente preso un’ iniziativa non in linea con i dettami del “contratto capestro". L'invito quindi ai lavoratori "a dimostrare il proprio dissenso" e ad aderire allo sciopero, indetto per il secondo turno. Ci sarà anche un sit in davanti ai cancelli dello stabilimento, dalle 13.30 alle 15.
Intanto Sevel ha comunicato un turno di lavoro straordinario per domenica 24 novembre.
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