L'ipotesi su cui si ragiona, e pare sia quello per cui l'azienda prema, sono i 12 turni (di mattina e pomeriggio): si lavorerà dal lunedì al sabato, che diventerà ordinario, e obbligatorio, e non più straordinario, con il riposo infrasettimanale a rotazione. Il turno di notte rimarrà volontario. La nuova turnazione, nello stabilimento Sevel di Atessa, dovrebbe scattare da ottobre "a seguito dell'incremento dei volumi produttivi".
E' quanto emerge dall'incontro che si è tenuto, oggi, nella fabbrica del Ducato, tra la direzione di Fca e i sindacati, Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Aqcf, che erano già arrivati con una propria proposta, che contemplava i 17 turni. Fca, nell'occasione, ha ricordato "che è proprio diritto istituire nuovi turni senza necessità di accordo e che quindi non è disponibile a discutere di voci economiche aggiuntive rispetto al contratto, ma è pronta al confronto". Ha inoltre evidenziato "di riuscire, nei prossimi tre mesi, a risolvere le problematiche con l’indotto, che naturalmente deve essere in grado di seguire il passaggio alla nuova turnistica".
"Noi - evidenzia in una nota la Uilm - abbiamo chiesto di preservare la volontarietà della notte, contemplando meccanismi di alternanza qualora il numero dei richiedenti superasse le disponibilità; di prevedere misure che riducano la permanenza in fabbrica il sabato, in particolare per il turno pomeridiano; di definire un percorso di stabilizzazione dei lavoratori in somministrazione; di legare la turnistica strettamente alle esigenze di mercato, così da non correre il rischio di doverla mantenere anche qualora un domani non sussistessero più le medesime condizioni; di riconoscere una voce economica che retribuisca in modo specifico il lavoro di sabato pur svolto in regime ordinario".
"Abbiamo ribadito - scrive invece Fim - quanto fosse necessario trovare una soluzione che tenga conto delle esigenze dei dipendenti. Uno stabilimento che dal 2016 produce circa 300 mila veicoli commerciali all'anno, ricorrendo a 15 turni di straordinario per turno, dimostra quanto i lavoratori siano responsabili.
Siamo sempre più convinti - aggiunge - che il dettato contrattuale sia un elemento di riferimento certo, che nessuno vuole mettere in discussione ma, è chiaro che, come accaduto per altri stabilimenti di Fca, c’è bisogno di uno sforzo delle parti per affrontare questa ulteriore flessibilità. Flessibilità - viene aggiunto - in applicazione di una turnistica a ciclo continuo come in tutti gli stabilimenti, visto che quella attuale di primo e secondo turno avvicendata e notte fissa è unica nel gruppo Fca risalente al 1988 che non prevedeva le domeniche comandate e pertanto non contemplata nel contratto. E poi occorre una compensazione economica per il sabato lavorativo".
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Foto Andrea Franco Colacioppo