Una croce di legno, fiaccole votive e di lumini accesi e deposti, ieri sera, da un gruppo di cittadini di Celenza sul Trigno (Ch), sul letto del fiume Trigno ormai secco, dove è rimasta solo la pietraia.
Nemmeno una goccia d’acqua a scorrere ed è scattata la protesta dei cittadini e di volontari della Protezione civile del posto.
"Da una settimana neppure un goccio d’acqua viene rilasciato dallo sbarramento del fiume creato a San Giovanni Lipioni – hanno spiegato gli autori del "funerale al fiume" al sito d'informazione Ecoaltomolise.net –. A monte, - hanno aggiunto - il fiume segue il corso regolare, pur impoverito dalla siccità, ma trova poi potenti pompe che trasportano l’acqua verso il litorale. Cinque chilometri di fiume sono così scomparsi, cancellati. Per favore, qualcuno ci spieghi questa indecenza".
Il riferimento è alle captazioni che pare servano per scopi irrigui o per il complesso industriale di Vasto-San Salvo. "Chi dispone queste captazioni? Con quale autorità? Sulla base di quali studi sull’impatto ambientale?" Tanti gli interrogativi ed è anche partito un esposto ai carabinieri forestali di Atessa (Ch). 28 mag. 2024
@RIPRODUZIONE VIETATA