Regione Abruzzo. Il centrodestra cancella la Riserva naturale del Borsacchio. 'Una porcata'

L'operazioncina prende corpo a notte fonda, alle 2.30, infilata (che c'entra non è dato saperlo), ad arte, tra le pieghe del bilancio di previsione 2024. 

Un colpo di mano e cinque consiglieri, appena cinque consiglieri - perché gli altri, assessori inclusi, paiono non averci capito molto a quell'ora tarda -, decidono per un intero territorio. Durante il Consiglio regionale di ieri, 28 dicembre, andato avanti quasi fino all'alba di oggi, la maggioranza di centrodestra, compatta, ha approvato l'emendamento, al progetto di legge 379/2023, proposto da Emiliano Di Matteo (Fi -Ancarano) e Mauro Febbo (Fi -Chieti), primi firmatari, e Simona Cardinali (Lega - Teramo), Umberto D'Annuntiis (Fdi -Corropoli), e Federica Rompicapo (Lega -Atri).

Emendamento che ha quasi cancellato la Riserva naturalistica del Borsacchio, nel comune di Roseto degli Abruzzi (Teramo). Sono stati tagliati 976 ettari su circa 1.100: ne restano più o meno 25. Una lingua a ridosso del mare, poi il resto via, merce per i palazzinari. Senza alcuna consultazione preliminare, senza confronti, senza seguire gli iter che pure le leggi nazionali prevedono. 

"Una porcata - tuona il segretario nazionale di Rifondazione, Maurizio Acerbo -. Uno dei rarissimi bacini di naturalità sulla costa dell'Abruzzo viene ora quasi depennata con un emendamento e il voto della maggioranza che sostiene Marco Marsilio. Ciò mostra il livello infimo di un ceto politico che apre la strada alla cementificazione di luoghi di impareggiabile bellezza che eravamo riusciti a salvaguardare su un litorale quasi totalmente antropizzato. Noi del Prc - prosegue - rivendichiamo di aver proposto e imposto la legge che nel 2005 istituì la Riserva. Era nostro consigliere Angelo Orlando e io segretario regionale. Grazie a un grande movimento di cittadinanza, comitati e associazioni ambientaliste riuscimmo a salvare quelle aree. Ricordo con grande riconoscenza lo scomparso Franco Sbrolla che a Roseto fu l'anima della mobilitazione e soprattutto della presa di coscienza collettiva".
Successivamente la Riserva è spesso stata sotto attacco. "In Consiglio regionale dal 2008 al 2014 ho dovuto fare ostruzionismo innumerevoli volte contro i tentativi bipartisan di riperimetrazione. Nel 2012 sono riusciti a ridurla, ma si è trattato di un intervento non paragonabile. Il voto del Consiglio regionale è una vergogna nazionale. Chiediamo di ristabilire la corretta perimetrazione".

Contro il provvedimento è levata di scudi. Di "scellerata e dannosa scelta" parla l'associazione "Alleanza civica" di Atri (Te) sottolineando l'importanza "della Riserva in termini tutela ambientale e turismo". 

"Un giorno triste - dice Marco Borgatti, presidente Guide del Borsacchio e guardia ambientale -. Escluso l'intero tratto collinare, riducenndo la riserva a una fascia lungo la spiaggia fino alla ciclabile. Questa decisione ha conseguenze gravi. Il Piano di assetto della Natura (Pan), preparato con dedizione e impegno per oltre vent'anni, è ora da rifare completamente. Dopo una lunga attesa, era finalmente pronto, e secondo voci di corridoio, avrebbe dovuto essere approvato entro gennaio 2024. Vent'anni di lavoro e un investimento di 250.000 euro per il primo Pan, oltre a circa 50.000 euro per il secondo, vanno in fumo. Perdiamo non solo occupazione futura, ma anche milioni di euro di finanziamenti europei per le attività sostenibili e turistiche nelle riserve, coinvolgendo agricoltori ed allevatori. Mentre alcuni potrebbero trarne vantaggio, come gli investitori edili, a rimetterci saranno la natura e il futuro della nostra città. Stiamo esaminando la situazione - si fa ancora presente - e prenderemo azioni concrete. Annunciamo una grande manifestazione a breve. I nostri legali stanno esaminando le carte pertinenti, poiché crediamo che questa decisione debba essere contestata con forza. È inaccettabile che il Comune non sia stato nemmeno considerato. Presto, capiremo i motivi dietro questa scelta e individueremo coloro che ne sono i mandanti. La nostra voce unita sarà forte e chiara: la Riserva del Borsacchio deve essere preservata per il bene di tutti".

Il Wwf Teramo in una nota. "Senza nessun confronto pubblico, - afferma - ma neppure una semplice discussione in aula, inserendo un emendamento in un provvedimento di tutt’altra natura, la maggioranza regionale di centrodestra ha tagliato un’area naturale protetta. La Riserva è stata talmente ridotta che valeva eliminarla totalmente. La miopia amministrativa di questa maggioranza è senza limiti".

Augusto De Sanctis, della Stazione ornitologica abruzzese (Soa): "Eliminato il 98% della superficie, con un provvedimento palesemente incostituzionale. E' stato saltato - rimarca - tutto l'obbligatorio processo preventivo di concertazione con gli enti locali e di valutazione ambientale previsto dalla legge quadro sulle aree protette (Legge 394/1991). La giurisprudenza in materia, della Corte Costituzionale, è granitica al riguardo (ricordo il caso della pineta di Pescara, ad esempio, in cui un ampliamento fu bocciato dalla Consulta per questo motivo) e va rispettata. Ora - viene aggiunto - bisogna farlo decadere e le strade ci sono". 

“Quello che è avvenuto rispetta il caos che si è vissuto nell’Aula del Consiglio regionale dal tardo pomeriggio di ieri e fino a notte inoltrata! - riferisce il consigliere regionale e capogruppo di “Abruzzo in Comune”, Sandro Mariani -. Una maggioranza di centrodestra allo sbando, alle prese con i litigi interni per far quadrare i conti delle richieste dei vari consiglieri. L’emendamento  è arrivato all’attenzione dei consiglieri solo al momento di votare: non si è avuto nemmeno il tempo materiale di avere contezza del suo contenuto. Si è trattato quindi dell’ennesimo blitz orchestrato dalla maggioranza, che distrugge, con un autentico colpo di mano, la Riserva". 

"Un atto di questo tipo - dichiara Donatella Pavone, direttrice Legambiente Abruzzo -  che di per sé vanifica non solo il lavoro fatto in questi anni sul territorio, ma anche la possibilità di una futura azione coordinata di tutela della biodiversità e dello sviluppo, in ogni caso non può essere presentato e votato con queste modalità, sottraendosi ad un iter legislativo predeterminato".

Sulla questione interviene anche Luciano D'Amico, candidato del Patto per L’Abruzzo, ossia del centrosinistra alla Presidenza della Regione, secondo cui occorre "ripristinare i confini della Riserva e sanare l’enorme danno che la destra ha compiuto nei confronti di un intero territorio e di migliaia di cittadini". 29 dic. 2023

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