La storia si ripete. Ancora cemento sulla spiaggia a Fossacesia (Ch) e parte una raffica di segnalazioni alle forze dell'ordine e alla magistratura.
Il coordinamento TuvivA (Tutela delle Vie Verdi d’Abruzzo), con le decine di associazioni ecologiste che lo compongono, denuncia i lavori di rifacimento in atto nello stabilimento Levante. "Il patrimonio ambientale della Costa dei Trabocchi ulteriormente sotto attacco", si fa presente. La struttura questa volta è situata sul lungomare nord della cittadina costiera ed è già esistente.
Cinque gli esposti inviati alla Procura di Lanciano, al gruppo aeronavale della Guardia di finanza, al Comune di Fossacesia, alla Regione Abruzzo e alla Soprintendenza.
Secondo il coordinamento, le perplessità sul complesso sono molteplici. Preoccupazione principale è nei confronti della tutela del paesaggio : "lo stabilimento va ad occupare una porzione consistente dell’arenile, costituendo un enorme impatto visivo", si fa notare. Inoltre, "vista la mole del manufatto in corso di completamento, serve una verifica sulla superficie realmente autorizzabile in considerazione del fenomeno erosivo che sembra aver comportato una riduzione della profondità della spiaggia".
Si chiede che sia "altresì accertato dagli enti preposti l’utilizzo dei materiali, in particolare quelli costituiti da cemento, che non siano in contrasto con le norme del Piano del demanio marittimo regionale che prescrive l'utilizzo di materiali eco-compatibili, nonché con l'articolo 21 del Piano del demanio municiplae che impone l'utilizzo di legno, acciaio o vetro". Per ciò "è esplicitamente escluso l’uso del calcestruzzo armato prefabbricato o gettato in opera".
Bisogna, infine, "valutare tutte le distanze, compresa quella dei cinque metri di bagnasciuga, che, come rimarca l’articolo 5 comma 18 deve essere libero tutto l’anno, dunque anche durante le mareggiate, per consentire il passaggio di mezzi di soccorso, per l’attività di sorveglianza del litorale e per la libera fruizione del demanio da parte dei cittadini".
Gli ambientalisti ritengono "paradossale che da un lato si continui a permettere di costruire a poca distanza dal bagnasciuga e dall'altro, come accaduto qualche giorno fa, il sindaco, Enrico Di Giuseppantonio, reclami costosi interventi contro l'erosione costiera".
Nelle scorse settimane era invece finito sotto accusa il "Lido Pirata", che ora è sotto sequestro e su cui c'è un fascicolo aperto in Procura. 01 mar. 2021
Maria Isabel Aganippe
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